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Rubrica Road to the Oscars 2025

A Different Man: quando l'umorismo nero smaschera l'ipocrisia sociale

Una breve recensione sul film di Aaron Schimberg

A Different Man: quando l'umorismo nero smaschera l'ipocrisia sociale

Una commedia che (non) fa ridere. Il film acclamato al Sundance Festival 2024 "A Different Man" di Aaron Schimberg avrà ricevuto una sola nomination agli Oscar (Miglior Trucco e Acconciatura) ma la sua storia e il suo dark humor hanno conquistato gli spettatori, anche per i suoi straodinari interpreti, che portano delle tematiche pesanti ma con termini leggeri e comici. 

LA STORIA

Il film racconta Edward, un attore con neurofibromatosi che si sottopone a una procedura sperimentale per cambiare il suo aspetto facciale. Dopo l'intervento, assume una nuova identità come "Guy" e scopre che la sua vita trasformata porta a nuove insicurezze e problemi. La situazione si complica ulteriormente quando Edward diventa ossessionato da una produzione teatrale basata sulla sua vita precedente, portando a una serie di eventi che mettono in discussione la sua identità e percezione di sé.

IL DARK HUMOR CHE RIDE IN FACCIA ALLE CONVENZIONI

"A Different Man" esplora temi di identità, percezione e trasformazione personale attraverso un umorismo tagliente e provocatorio. Il film utilizza il dark humor per mettere in luce l'ipocrisia sociale riguardo all'aspetto fisico e alle disabilità. Schimberg intreccia elementi di satira per sfidare le convenzioni sociali sulla bellezza e l'inclusione. Il film cambia tono e narrativa più volte, mantenendo però costanti le domande fondamentali sull'identità e sull'accettazione di sé.

La presenza di Adam Pearson, un attore con neurofibromatosi nella vita reale, aggiunge autenticità e profondità al film, offrendo una prospettiva unica sulla condizione e contribuendo all'umorismo oscuro che permea la pellicola. La sua performance è stata anche un'ulteriore porta che si è aperta per gli aspiranti attori che si trovano nella sua stessa situazione e che, a causa degli standard ridicoli su come dev'essere fatto un attore per avere successo, non viene data loro la chance di provare il loro talento e valore.

E ovviamente, non si può non citare Sebastian Stan, nominato all'Academy Award per "The Apprentice". Stan aveva vinto il Golden Globe per Miglior Attore Non Protagonista per "A Different Man" e guardando il film, ci si chiede perché non sia stato candidato anche all'Oscar nella stessa categoria. La sua performance nel ruolo di Edward/Guy offre una visione intensa e sfaccettata, affrontando con sensibilità e realismo le complesse dinamiche della percezione personale. Per incarnare il personaggio di Edward, l'attore ha collaborato con il rinomato truccatore prostetico Mike Marino (candidato all'Oscar), noto per le sue trasformazioni realistiche in film come "The Whale" e "Joker". Marino ha creato protesi facciali dettagliate per rappresentare autenticamente la condizione di Edward, permettendo a Stan di immergersi completamente nella mente di Edward. Ma anche dopo, quando Edward è diventato Guy, Sebastian ha mostrato come un cambiamento esteriore non è sufficiente per affrontare le sfide interiori legate all'identità e all'autostima.

Schimberg ha dichiarato che il film non è una favola morale, ma piuttosto un'esplorazione delle complessità della psicologia della mente umana dopo una trasformazione così radicale esterna ed interna. In definitiva, "A Different Man" invita gli spettatori a riflettere su come la società e le proprie insicurezze influenzino la percezione di sé e degli altri, mettendo in luce l'importanza dell'accettazione personale al di là delle apparenze.

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