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Politica estera

Corea del Sud: migliaia di manifestanti scendono in piazza per schierarsi sull'impeachment del presidente Yoon

Il presidente ha difeso la legge marziale come misura per "proteggere la nazione": la Corte emetterà la sentenza definitiva il 4 aprile

Corea del Sud: migliaia di manifestanti scendono in piazza per schierarsi  sull'impeachment del presidente Yoon

Il presidente ad interim della Corea del Sud, Han Duck-soo, ha esortato la popolazione ad affrontare con "calma" la decisione della Corte costituzionale riguardo l'impeachment del presidente Yoon Suk Yeol, destituito dall'Assemblea nazionale in seguito all'annuncio della legge marziale il 3 dicembre scorso. Han ha rilasciato queste dichiarazioni durante una riunione organizzata per coordinare le misure di sicurezza in previsione della sentenza del 4 aprile, che determinerà se Yoon sarà reintegrato o rimosso definitivamente dal suo incarico.

Dopo le proteste che si stanno svolgendo a Seul da marzo, in cui migliaia di persone si sono radunate, chi per sostenere e chi per opporsi, alla destituzione del presidente Yoon, l'attuale presidente ad interim ha esortato i manifestanti a esprimere le proprie opinioni in maniera pacifica e ha precisato che il governo non tollererà azioni violente, danni alle infrastrutture o atti di sabotaggio, che saranno severamente puniti. Inoltre, ha inviato un messaggio ai politici, chiedendo loro di evitare dichiarazioni che possano incitare alla violenza o alla protesta illegale. "È il momento di mettere al primo posto la stabilità del nostro paese, piuttosto che le opportunità politiche. Dobbiamo promuovere la coesione sociale, non la divisione", ha affermato.

Foto: presidente Yoon Suk Yeol

Il 4 aprile la Corte costituzionale della Corea del Sud renderà pubblica la propria decisione sull'impeachment. La sentenza verrà trasmessa in diretta alle 11:00 ora locale, le 4 del mattino in Italia. Yoon è stato posto sotto accusa dal parlamento il 14 dicembre scorso per aver decretato la legge marziale a inizio dicembre senza una giustificazione valida. Sebbene avesse revocato la legge marziale dopo appena sei ore, Yoon ha sostenuto che non avesse mai avuto l'intenzione di instaurare un governo militare, ma di voler lanciare un avvertimento contro l'abuso della maggioranza parlamentare da parte del Partito Democratico di Opposizione, che ha ostacolato l'operato del governo.

Nella sua dichiarazione finale prima della conclusione del processo, Yoon ha spiegato che la proclamazione della legge marziale era un appello per unire il popolo contro le "forze anti-statali", i sostenitori della Corea del Nord e la paralisi politica causata dall'opposizione. Dopo l'annuncio della data della sentenza, il valore del won sudcoreano è risalito rispetto al dollaro, e l'indice di riferimento del mercato azionario, il Kospi, ha registrato un aumento dell'1,5%.

La Corte costituzionale, composta attualmente da otto giudici, ma con un seggio vacante, avrà l'ultima parola sulla rimozione di Yoon. La decisione sarà definitiva solo se almeno sei giudici si esprimeranno a favore della sua destituzione.

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