Estorsione a luci rosse? Il giudice assolve Fabrizio Corona: “Nessun ricatto, il fatto non costituisce reato”

Fabrizio Corona esce indenne dall’ennesima bufera giudiziaria. Il tribunale di Milano lo ha assolto con la formula piena “perché il fatto non costituisce reato” dall’accusa di tentata estorsione nei confronti di una donna che si era rivolta a lui per un progetto editoriale e pubblicitario legato alla pubblicazione di un libro. Secondo l'accusa, l’ex re dei paparazzi avrebbe cercato di dissuaderla dall’intraprendere azioni legali minacciando la diffusione di un video compromettente che li ritraeva in momenti intimi.

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Una vicenda dai contorni ambigui, finita oggi con un verdetto che ribalta le attese. A pronunciarlo è stato il giudice Mario Morra, che ha anche disposto la trasmissione degli atti alla procura per valutare la posizione della presunta parte offesa. Al centro della nuova verifica, una chat depositata in aula in cui risulterebbe un messaggio cancellato: un dettaglio che potrebbe configurare, secondo la difesa, una frode processuale.

“Apparentemente è una frode processuale”, ha dichiarato fuori dall’aula l’avvocato Ivano Chiesa, storico legale di Corona: “Fabrizio sarà felice. Ma quando ci sono notizie di reato così, sarebbe il caso di lasciar perdere”.

L’ex agente fotografico, che ha sempre negato qualsiasi intento ricattatorio, ha ribadito la sua innocenza lungo tutto il procedimento, sostenendo che la donna avrebbe mentito anche durante la sua deposizione in aula. La sentenza di oggi rafforza la sua versione dei fatti, mentre le motivazioni del verdetto arriveranno entro novanta giorni.

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Intanto, gli occhi si spostano ora sulla controparte: se la procura deciderà di aprire un fascicolo sulla presunta manipolazione delle prove, la vicenda potrebbe assumere contorni del tutto diversi. Ma per Corona, almeno per oggi, è un capitolo che si chiude con la parola “assolto”.