Cerca

Spettacolo

A X-Factor giudice, ma "nella vita mi sento un gay nel corpo di una donna”: Paola Iezzi si racconta senza filtri a Belve

Dal successo con la sorella Chiara alla rinascita come giudice di X Factor: a Belve Paola Iezzi racconta i momenti più duri, le incomprensioni con Arisa e un’identità fuori dagli schemi.

A X-Factor giudice, ma "nella vita mi sento un gay nel corpo di una donna”: Paola Iezzi si racconta senza filtri a Belve

Lustrini e riflettori, sì. Ma anche ferite non ancora rimarginate e una forza d’animo tutta da raccontare. Paola Iezzi, oggi tra i giudici più amati di X Factor, ha aperto il proprio cuore in un’intervista intensa e sorprendente a Belve, il programma di Rai 2 condotto da Francesca Fagnani. Un faccia a faccia che ha messo da parte la patina pop per scavare nel profondo, toccando corde intime e fragilità dimenticate.

“Quando io e mia sorella ci siamo separate, pensavo spesso alla morte. Per me poteva finire lì”. Parole forti, taglienti come rasoi. La rottura del duo Paola & Chiara nel 2013 non è stata solo una pausa artistica, ma un terremoto emotivo per Paola, che ha vissuto anni di distanza dalla sorella, segnati da una crisi identitaria profonda. “Mi sentivo persa, niente aveva più senso. Poi mi sono detta: è arrivato il momento di farmi aiutare”, confessa oggi, con lucidità e senza retorica.

Non poteva mancare l’allusione alla polemica che qualche tempo fa ha infiammato il web. Al centro dello scontro, un post di Arisa seguito da un dito medio e parole infuocate. “Mi ha attaccata pubblicamente pur avendo il mio numero, ci siamo sentite tante volte”, sottolinea Paola. “Mi ha sorpreso. Credo non avesse visto tutto il mio intervento. È nata una grande incomprensione e mi è dispiaciuta la sua reazione”.

Uno scontro che resta simbolico anche per il momento che la musica italiana sta attraversando: tra visioni diverse, sensibilità distanti e una comunicazione sempre più esposta alle reazioni istintive.

Dal pubblico al privato, la confessione più inattesa riguarda il legame con il regista Paolo Santambrogio, suo compagno dal 2007. “Abbiamo avuto una crisi e ci siamo lasciati per sei mesi. Lo dico per la prima volta”, ammette. Non mancano, come da copione a Belve, le battute piccanti: “Mi piace il linguaggio colorito, e anche altre cose… tutto nel limite”.

Ma è nella riflessione sull’identità che Paola colpisce più di tutto: “Mi sento un gay nel corpo di una donna. Ho sempre avuto un debole per le donne intelligenti, con un piglio forte. Un po’ come lei”, dice a Fagnani, lasciando intendere ma poi smorzando: “Anche se l’altra cosa mi piace di più”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.