Un nuovo metodo per contare gli ungulati selvatici: rapido, preciso ed economico

Stimare in modo accurato le popolazioni di ungulati selvatici è sempre stata una sfida, ma ora un gruppo di ricercatori e ricercatrici dell’Istituto dei Sistemi Complessi del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma (CNR-ISC) e dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) di Ozzano dell’Emilia (Bologna) ha sviluppato una nuova tecnica che promette di rivoluzionare il monitoraggio faunistico.

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Il metodo, economico ed efficace, è stato testato per la prima volta nella Game Management Area di Sandwe, una riserva protetta nello Zambia, e applicato allo studio dei grandi erbivori. Il sistema si basa su un modello che tiene conto sia della distribuzione spaziale degli animali rispetto alle strade, sia della variabilità della visibilità lungo i percorsi. Questi dati vengono poi inseriti in un modello di densità che corregge le distorsioni dovute alla disposizione non casuale delle strade nell’area osservata.

Grazie a questo approccio, è possibile ottenere stime più affidabili, riducendo tempi e costi rispetto ai metodi tradizionali, che spesso richiedono risorse e personale ingenti.

Oltre all’applicazione nei grandi parchi africani, i ricercatori sottolineano come la metodologia possa essere adattata anche a contesti più vicini a noi, come le aree protette europee o le zone periurbane, dove la gestione della fauna selvatica rappresenta una sfida sempre più attuale.

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