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Gossip
24 Giugno 2025 - 20:15
Si erano allontanati, e per un attimo sembrava che tutto potesse franare. Ma Álvaro Morata e Alice Campello oggi si mostrano di nuovo uniti, complici, più solidi nella fragilità che hanno imparato a raccontare. A far luce su quel periodo di crisi – e sulla forza del loro ritorno – è il documentario “Morata: no saben quién soy”, prodotto da Movistar Plus+, che racconta la carriera dell’attaccante spagnolo, ma lascia spazio anche al privato, alla verità dietro le foto perfette.
«Non ero felice con me stessa e lui non era felice con sé stesso», ha raccontato Alice, mettendo parole semplici ma vere su un malessere condiviso, silenzioso e profondo. La nascita della loro quarta figlia, Bella, è stato un evento meraviglioso ma anche traumatico, segnato da complicazioni mediche che hanno messo a rischio la vita dell’influencer. E mentre lei cercava di ritrovare un equilibrio, Morata viveva il suo inferno personale, tra attacchi degli haters, fischi dagli spalti e un senso di vuoto che lo schiacciava. «Avevo pensieri orribili, persino autolesionistici», confessa nel documentario, «Era come essere in una stanza buia, con tutti che mi fissavano».
Alice e Álvaro non si sono lasciati per sempre, ma per davvero sì. Perché ogni crisi vera spezza qualcosa, anche se poi si può ricucire. La loro forza è stata proprio questa: riconoscersi dopo essersi persi. Nessuna fiaba patinata, nessun “vissero felici e contenti”, ma la volontà reciproca di affrontare il dolore e fare spazio, di nuovo, l’uno all’altra. «Quando la rabbia se ne va, l’amore vince sempre», dice lei. E il modo in cui lo dice non ha nulla di retorico: suona come il punto fermo di chi ha davvero attraversato la tempesta.
Oggi non si nascondono più dietro la perfezione social. Lo sanno bene: la loro storia d’amore non è perfetta, e forse non lo sarà mai. Ma non è questo a contare. Conta la scelta quotidiana di esserci, anche nei giorni storti. «Spero che sapremo gestire i momenti difficili diversamente», dice Alice. Ed è forse questa la loro vera favola moderna: una coppia che cade, si fa male, ma decide di rialzarsi insieme.
Nel tempo dei filtri, delle coppie patinate e dei sorrisi obbligati, Morata e Campello scelgono la sincerità. Una sincerità che parla a tanti, anche a chi non ha un documentario su di sé, ma conosce bene quella sensazione di vuoto in mezzo al “noi”. E proprio per questo, oggi, sono più credibili che mai. Più veri. E forse, più innamorati.
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