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Porte spaccate e occupazioni: «Qui è una terra di nessuno»

via monteverdi
Una porta spaccata dal lato del campo da calcio Regaldi, un cumulo di rifiuti dall’altro lato del marciapiede. E poi le solite immancabili roulotte, che quasi fanno da contorno alla bonifica da amianto delle vecchie poste abbandonate. Via Monteverdi, da sempre, sembra tutto fuorché un luogo paradisiaco. A otto anni dall’avvento delle barriere, che nelle intenzioni dell’amministrazione avrebbero dovuto fermare caravan e furgoni, la situazione sembra sfuggita di mano. Come sanno bene i cittadini della Barriera di Milano e del Regio Parco che di istanze ne hanno presentate a decine. Chiedendo una riqualificazione che è sempre rimasta sulla carta (linea 2 della metro permettendo).

Una zona franca secondo Ferrante De Benedictis e Massimo Robella, candidati in Comune e circoscrizione Sei per Fratelli d’Italia. «Non si può lasciare un’intera via in mano al degrado - commentano De Benedictis e Robella -. Gli interventi del Comune sono caduti nel dimenticatoio. Ormai non bastano nemmeno gli interventi delle forze dell’ordine. E’ chiaro che senza una riqualificazione quella zona continuerà a essere off limits per le famiglie del quartiere».

I nomadi l’hanno trasformata in un campo. Stazionano con auto e camper per alcuni giorni, levano le tende e poi ritornano. Come in un grande hotel a cielo aperto dove comandano i rifiuti (che in estate causano un brulicare di topi) e l’erba alta. Qui in pochi si avvicinano, le macchine fotografiche non sono viste di buon occhio. E tra un anfratto e l’altro ci si può addentrare anche dentro lo Scalo Vanchiglia, dove - almeno lì - i cantieri sembrano partiti da un bel pezzo.
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