Ha approfittato della conoscenza di diversi dettagli della vita privata di un 83enne per perpetrare una truffa ai suoi danni. Tutto nasce la settimana scorsa quando l’anziano, residente nel quartiere San Paolo, riceve una telefonata nella quale un sedicente parente, emigrato circa settant'anni prima in Sudamerica, lo avvisa che il proprio figlio si trova di passaggio in Italia e, prima di andare in Francia, passerà a trovarlo.
L’83enne ha effettivamente dei parenti emigrati in America Latina durante la Seconda Guerra Mondiale e non dubita della veridicità della cosa: si dimostra ben disposto ad accogliere il parente. Qualche ora dopo, suona alla sua porta un uomo che si presenta con lo stesso cognome della vittima: con fare molto affettuoso lo abbraccia ed entra in casa. Mentre gli ospiti gli offrono un bicchiere d’acqua, il “parente” racconta che durante il viaggio da Milano è stato derubato del portafogli e pertanto si trova in difficoltà economica.
Riesce a farsi dare 90 euro e una promessa di un passaggio alla stazione ma, proprio mentre stanno per uscire dall’appartamento, compare il figlio della vittima, passato a trovare i genitori, che rimane sorpreso nell’apprendere di questo “congiunto” proveniente da lontano. Approfittando della buona conoscenza della lingua spagnola, intavola un discorso con lo stesso, ma si accorge che l’altro non parla fluentemente lo spagnolo. Pertanto, insospettitosi, segue il padre che intanto ha fatto entrare il “cugino” in auto per accompagnarlo a prendere il treno.
Pochi metri dopo vede il “cugino” scendere velocemente dall’auto del padre e dileguarsi in direzione del Parco Ruffini. Intuito che possa trattarsi di un impostore, chiama il 112 e intanto lo ferma. Il truffatore cerca di convincerlo a riprendersi i soldi, anzi gli porge una banconota da 100 euro pregandogli di tenere il resto, pur di lasciarlo andare. Ma il figlio della vittima attende l’arrivo dei poliziotti della Squadra Volante.
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Il “cugino” residente in Sudamerica è in realtà un 60enne residente in Francia, con pregiudizi di polizia specifici per truffa. Nella camera d’albergo dove dorme a Torino, gli investigatori rinverranno diversi taccuini, nascosti fra gli indumenti, riportanti nomi, cognomi, numeri di telefono e indirizzi di possibili vittime, delle quali tramite degli specifici siti internet era riuscito a recuperare dati sensibili, come nomi e date di nascita di familiari. L’uomo è stato arrestato per truffa aggravata.
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