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La denuncia del Siulp Torino: "Qualcosa non funziona, ricordate cos'è successo lo scorso 27 dicembre?"

Polizia

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“Qualcosa non funziona". Comincia così la nota firmata da Eugenio Bravo, segretario del Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia di Torino, che parte da un caso specifico per fare una riflessione più ampia: "Il 27 dicembre scorso in molti avranno visto i video relativi all'arresto del soggetto marocchino che in piazza Maria Teresa dopo aver rubato un grosso coltello da un negozio, mezzo nudo e fuori controllo, ha suscitato il panico tra i passanti, venendo poi bloccato dalle volanti".

"Per inciso - prosegue Bravo - forse non tutti sanno che l’individuo in questione, irregolare sul territorio, qualche mese prima era già stato ospite del CPR di Torino ma senza poter essere rimpatriato in quanto, dopo aver tentato il suicidio, veniva rimesso in libertà, come molti in quel periodo. L’ extracomunitario, inoltre era già stato sottoposto in precedenza all’obbligo di presentazione alla PG, presso il Commissariato San Paolo ed era totalmente inottemperante".

La nota del segretario del Siulp prosegue: "Per quanto riguarda la minaccia con il coltello nei confronti dei cittadini e dei poliziotti del 27 dicembre, questa si traduceva in un paio di giorni di carcere venendo poi scarcerato e sottoposto nuovamente alla misura alternativa dell’obbligo di firma, ma questa volta in carico al Commissariato Centro. Stranamente non veniva subito riportato presso il CPR per essere espulso".

E non finisce qui: "Purtroppo il soggetto in questione si faceva nuovamente arrestare domenica 9 gennaio 2022 quando decideva di baciare sulla bocca con forza una bambina di 4 anni in piazza Castello; anche per questa odiosa azione il soggetto marocchino risultava essere già recidivo. Infatti, un'analoga “porcheria” l'aveva perpetrata tempo prima a Bologna con una bambina di 3 anni. Probabilmente questo individuo avrà bisogno di assistenza medica e tuttavia, venuta meno l’espulsione dal CPR, il dettato normativo dovrebbe poter consentire che soggetti del genere non diventino un pericolo per i cittadini adulti o, peggio ancora, per i bambini".
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