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10 Febbraio 2022 - 07:40
Diciassette persone denunciate per i fatti di piazza Arbarello: lo ho detto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, ieri, nell’informativa al Senato, precisando anche che il centro sociale Askatasuna «ha avuto ruolo di regia negli scontri».
Una ricostruzione, quella del ministro, che arriva prima ancora che questura o procura rendano note le denunce: «Tredici dei 17 denunciati per vari reati sono noti attivisti del centro sociale, gli altri quattro sono esponenti dei vari collettivi studenteschi». La ministra aveva iniziato a parlare di una manifestazione a Roma divenuta «occasione di scontro» a causa di elementi infiltrati dei centri sociali. E «analoghe infiltrazioni» c’erano anche a Torino, alla manifestazione organizzata dal Fronte giovanile comunista. Una manifestazione che sarebbe dovuta essere un presidio statico, ma secondo la titolare del Viminale, dei gruppi avrebbero cercato di forzare il cordone di polizia, innescando la reazione «anche con gli sfollagente». Risultato: un agente di polizia con una prognosi di cinque giorni per un pugno, ma ben otto manifestanti «medicati sul posto» e una decina che si sono rivolti al pronto soccorso, «con una prognosi massima di dodici giorni».
Quindi, per la Lamorgese - che si basa evidentemente su rapporti di polizia - l’azione delle forze dell’ordine è stata in realtà una reazione al lancio di bottiglie e tentativi di arrivare allo scontro, «con la regia di Askatasuna, già al centro di episodi criminosi» in manifestazioni contro sfratti e sgomberi. «L’intera documentazione visiva, sia quella ripresa dalla Polizia scientifica, sia quella acquisibile da fonti aperte, è stata messa immediatamente a disposizione dell’autorità giudiziaria, come accade in tutti i casi in cui, nel corso di manifestazioni pubbliche, avvengano fatti integranti ipotesi di reato».
«Trovo davvero imbarazzante che la Ministra Lamorgese in Senato tra un passaggio gonfio di retorica sui giovani e un altro tipico di un mattinale di polizia borbonica, non abbia avuto il tempo di riconoscere che qualcosa non va per il verso giusto quando dei ragazzi vengono manganellati, che forse oggi era l’occasione di fare le scuse dello Stato a quei ragazzi mandati all’ospedale» è stato il commento del segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.
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