l'editoriale
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26 Marzo 2022 - 07:06
Per rifare il circolo il nuovo direttivo ha già investito molti soldi, ma di certo non si aspettava una stangata del genere. E invece, Ferrovie ha bussato alla porta della bocciofila La Tampa di via Villa, con la seguente richiesta: 8247 euro, relativi agli affitti 2020 e 2021. Un sacco di soldi, che la bocciofila oggi non ha. La Tampa, per il Covid, è stata chiusa due anni, ad eccezione di una piccola riapertura. In questo tempo, il direttivo è cambiato tre volte e l’ultimo è subentrato il 28 dicembre. Molte cose non erano più a norma e così è partita la ristrutturazione: coibentazione, piastrellatura, nuova cucina, rifacimento tetti, riverniciatura dei locali. «Abbiamo speso 10mila euro, vogliamo riaprire tra due settimane - spiega la bocciofila - ma ora ci ritroviamo questa cifra da pagare. Non sappiamo come fare, non sono nemmeno partiti i nuovi tesseramenti».
Ferrovie, proprietaria dell’area, ha già inviato parecchi solleciti e ha proposto due soluzioni: rateizzare in dodici mesi oppure in 24 mesi, ma in quest’ultimo caso serve l’ok dalla sede centrale di Roma. E alla Tampa ha chiesto anche il 20 percento della cifra, circa 1600 euro, subito.
Il nuovo direttivo prende tempo, ma l’acconto va trovato alla svelta altrimenti si rischia lo sfratto: «Sappiamo che dobbiamo pagare, ma siamo appena arrivati e abbiamo già investito molti soldi per rifare il circolo. Chiediamo solo un po’ di tempo». In soccorso della bocciofila, che ancora deve accogliere i soci, arrivano i vecchi tesserati. «Siamo pronti a fare una colletta tra di noi», assicura Cesare Carbonari, presidente de La Tampa fino al 2019. E poi aggiunge: «Da Ferrovie mi aspetto un po’ di buon senso, anche perché noi vecchi soci, da anni, ripuliamo l’area attorno alla bocciofila, di loro proprietà, da ogni genere di rifiuti. Gratis».
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