l'editoriale
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25 Giugno 2022 - 08:13
Il via vai costante degli spacciatori e dei tossici sarà anche un ricordo, tuttavia usare il termine riqualificazione accostato al parco Stura oggi sembra davvero arduo. Il conto infinito di anni e anni di progetti mai nati e di speranze di rilancio e recupero svanite velocemente ha portato i cittadini della zona del Rebaudengo e di Pietra Alta a raccogliere 1.300 firme per chiedere una valorizzazione del polmone verde tagliato in due da corso Giulio Cesare.
«Sono stati sufficienti soli due mesi - racconta Andrea, uno dei promotori dell’iniziativa -. Il nostro obiettivo è quello di farci sentire per ottenere la valorizzazione di questo spazio, completamente abbandonato dalle istituzioni». Nel mirino oltre alla droga ci sono gli orti abusivi e le discariche, figlie di un’inciviltà che qualche cartello e poche multe non sembrano riuscire a fermare. Tra sacchi pieni di immondizia e bici vandalizzate, il parco offre un lato di sé davvero preoccupante. Tenuto a bada solo da qualche intervento dei volontari di plastic free.
«E c’è pure di peggio - continua Andrea -. Abbiamo visto persone entrare nel parco con tagliole e roncole e uscirne, in un secondo momento, con lepri e conigli». Lo dimostrano le foto che non lasciano spazio ai dubbi. Immagini che raccontano un’altra faccia di questo parco che da vent’anni non riesce a ritrovare il sorriso. Cani randagi e grigliate dei merenderos le altre noti dolenti segnalate dai cittadini che oltre a quello alberello piantato all’ingresso chiedono sicurezza e attrezzature per i più piccoli. Per un parco che sia davvero a misura di famiglia.
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