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05 Luglio 2022 - 07:59
«Ridateci via Lanzo e i nostri parcheggi» è l’ultimo appello lanciato ieri sera dall’associazione commercianti di Barriera Lanzo alla manifestazione contro la nuova pista ciclabile. Una protesta indetta dopo queste prime settimane di prova, risultate non sufficienti. Nel mirino ci sono diversi punti: innanzitutto l’eliminazione dei parcheggi per i residenti (una sessantina in totale secondo i negozianti) e a seguire l’aumento del traffico e dello smog. Lo spostamento delle pensiline del bus e la restrizione della carreggiata hanno, di fatto, già provocato disagi in serie alla circolazione.
«Basta un incidente, anche piccolo, e il traffico va in tilt» raccontavano ieri i partecipanti, autori tre mesi fa di una maxi raccolta firme contro il progetto. Una nota dolente è quella degli stalli di sosta per il carico e scarico, indispensabili per evitare code e ingorghi in caso di piccole operazioni. Senza contare la pericolosità di entrata e uscita dai passi carrai, la difficoltà di manovra durante i parcheggi e la difficoltà di transito di vigili del fuoco e soccorsi, in caso di necessità. «Così non si può andare avanti, servono contromisure».
La trattativa aperta tra centro civico della 5 e Comune di Torino per realizzare nuovi parcheggi a spina di pesce nelle vie laterali (tra cui venti nuovi posti auto in via Caltanissetta e altri venti in via Macherione) non sembra bastare a placare le ire dei residenti. Alla manifestazione hanno preso parte anche alcuni esponenti di Fdi: la parlamentare Augusta Montaruli, l’assessore regionale Maurizio Marrone, il consigliere comunale Enzo Liardo, la coordinatrice al Commercio della Circoscrizione 5, Carmela Ventra, e il coordinatore della sottocommissione Barriere architettoniche, Alfredo Ballatore.
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