l'editoriale
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07 Gennaio 2023 - 08:05
Un silenzio surreale, nessun movimento di operai e una segnaletica vecchia ormai di due anni. Per il vecchio centro di riabilitazione del Maria Adelaide di strada comunale San Vito a Revigliasco, chiuso dal 2007, i tempi della riqualificazione sembrano ben lontani. Denunce, segnalazioni ed esposti hanno portato - due anni fa - la Città della Salute a cercare di vendere l’ex ospedale della collina a un buon acquirente, mantenendo tuttavia il vincolo sanitario. Da quel primo cantiere montato a febbraio 2021, che aveva illuso molti, non sembra esserci stata alcuna evoluzione.
Lo si capisce bene dando un’occhiata oltre al giallo cancello arruginito. A fianco, per esempio, una grata è stata divelta con delle cesoie. È l’ennesimo varco aperto da curiosi in cerca di qualche emozione forte. Qui di giorno è raro vedere anima viva, eccezion fatta per qualche appassionato di passeggiate o per chi si ferma davanti all’ospedale soltanto per iniziare il percorso in bici. Al contrario è al calar del sole che cambia la musica.
In quell’edificio di 6.500 metri quadrati, circondato dal verde nel cuore del parco della Rimembranza, i segreti custoditi sembrano tantissimi. Superata la prima soglia, nonostante le minacce di alcuni cartelli, si entra facilmente nell’ospedale ormai depredato dai ladri. Controsoffitti smontati e porte distrutte sono ciò che salta subìto all’occhio. Insieme ai vetri, abbandonati per terra insieme ai rifiuti. Sui muri tag e murales di tutti i tipi, alcuni inneggianti anche all’inferno.
Approfondendo la visita, tra i rumori del vento e degli scoiattoli (inquietanti in questo panorama spettrale), su un muro troviamo una croce rovesciata e la scritta “666”, Poi un tavolino e le bibbie bruciate sotto la nicchia che proteggeva una madonnina. È solo l’inizio di un percorso che mette i brividi, e non solo perché da queste parti fa più freddo rispetto che in pianura. Scricchiolii, porte che cigolano e piante che sbattono sulle finestre rendono l’atmosfera degna di una puntata di “Cacciatori di fantasmi”. Aspettando un rilancio che sembra ancora una utopia.
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