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IL CASO
25 Luglio 2023 - 19:59
Borgo Medievale
Una lettera di sfratto e due mesi di tempo per mettere tutta una vita - fatta di affetti e lavoro - negli scatoloni e andare via. Così le storiche botteghe del Borgo Medievale di Torino si preparano a spostarsi per lasciare spazio ai cantieri.
«Come può un piano pensato per la ripresa mettere alla porta delle attività storiche come le nostre?» domanda Emanuele Corradin, della Bottega del ferro. E ancora spera che una soluzione sia possibile. La dead line dello sfratto per le ultime due botteghe rimaste nel Borgo è fissata per il 31 dicembre del 2023. Dal 1 gennaio al 28 febbraio gli artigiani avranno tempo per liberare i locali «da cose e persone». Vale a dire per traslocare insieme alle famiglie.
«Abbiamo chiesto di poter restare aperti almeno fino al 7 gennaio, per poter chiudere la stagione invernale, ma pare che non sia possibile» racconta ancora Corradin, con una nota sconsolata nella voce. «Io e la mia famiglia siamo qui dal 1977» aggiunge. Pare poi che il Comune abbia proposto ai due bottegai di spostarsi entro le mura del Mastio della Cittadella, all’interno del Museo dell’Artiglieria, ma di una nuova casa per le due famiglie non si è parlato. «Ho due figlie minorenni» sottolinea Vittorio Cerrato della stamperia del Borgo. «Qui avevamo tutto» conclude.
«La chiusura totale del Borgo Medievale sarebbe un errore gravissimo» commenta il capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale Giovanni Crosetto. «Non solo per le botteghe, ma per il Borgo stesso che non merita di rimanere chiuso per anni ma piuttosto di essere valorizzato». Domani la discussione arriverà a Palazzo Civico.
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