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Una vicenda controversa

Nessun colpevole per il "Cucchi torinese". Il giudice archivia

Il caso di un giovane di 28 anni e di quattro operatori sanitari indagati per la sua morte

Nessun colpevole per il "Cucchi torinese". Il giudice archivia

Nei giorni scorsi, è giunta la decisione del giudice per le indagini preliminari Luca Del Colle, che ha decretato l'archiviazione dell'inchiesta della Procura di Torino sulla morte del detenuto Antonio Raddi, noto come il "Cucchi torinese". Antonio Raddi è deceduto nel 2019 mentre era detenuto presso il carcere Lorusso e Cutugno. La decisione del giudice è arrivata nonostante due opposizioni presentate dai familiari del defunto.

Raddi, un giovane di 28 anni, aveva un passato di depressione e tossicodipendenza e scontava una pena per una serie di reati contro il patrimonio. Durante la sua permanenza nel sistema penitenziario, prima a Ivrea e poi a Torino, aveva perso un notevole quantitativo di peso, ben 30chili. Il 13 dicembre 2019, Raddi era stato ricoverato in ospedale al Maria Vittoria a causa di un'acuta infezione, che purtroppo aveva portato alla sua morte.

Il procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo, dopo la denuncia avanzata dal Garante dei detenuti, aveva avviato l'indagine, indagando quattro operatori sanitari, e aveva fatto eseguire due perizie per cercare di stabilire le cause della morte del giovane detenuto. In una di queste, erano emerse alcune carenze riguardanti il monitoraggio delle condizioni di Raddi, sottolineando che il detenuto aveva avuto difficoltà a mangiare e a bere. Una forma di anoressia, sarebbe poi emerso nelle indagini. Ma un mese prima della morte, Raddi aveva rifiutato il trasferimento al reparto detenuti delle Molinette. Questa circostanza, questo atto volontario, a parere del giudice "spezzerebbe" il nesso di causalità tra le sue condizioni e il suo decesso. Di conseguenza, la perizia aveva concluso che i medici non erano responsabili per quanto accaduto.

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