L'invalido sfrattato: «Non sono mai stato moroso e ora vivo in comunità»

«Non ti preoccupare». Questo ripetevano avvocato, enti competenti e amici a Said, straniero con regolare permesso di soggiorno residente in corso XI Febbraio, zona Aurora, a due passi da Porta Palazzo.

L'uomo, invalido al 100% a causa di un incidente avvenuto solo pochi anni fa, aveva ricevuto una lettera di sfratto dal proprietario del suo appartamento lo scorso autunno, eppure il consiglio era quello di «non preoccuparsi», sia perché i pagamenti erano in regola, sia perché il contratto di locazione sarebbe dovuto terminare il prossimo giugno. Lunedì mattina, però, le forze dell'ordine hanno bussato alla sua porta, e l'uomo è stato portato in una comunità, nonostante le suppliche e le richieste di spiegazioni.

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«Vivevo in quell'appartamento da anni, e me lo potevo permettere proprio perché costava poco - spiega l'ex inquilino, privato della sua abitazione con ben sei mesi d'anticipo - non avevo accumulato alcuna morosità e non davo fastidio a nessuno, anche perché sono costretto in stampelle, eppure mi è stato portato via tutto». Una vera e propria doccia fredda, «inspiegabile» secondo l'uomo, visto che persino a morosi e abusivi vengono concesse proroghe quando la situazione diventa così complessa.

«Non ti preoccupare», eppure, ora, Said è in stampelle in una comunità, e chiede aiuto allo Stato. «Mi serve un'abitazione alternativa - dice - nella situazione in cui mi trovo ho bisogno di più spazio, di un minimo d'indipendenza. Spero che qualcuno possa aiutarmi».

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