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Dal Lingotto a Dubai: il cioccolato torinese guarda al mondo

Un fatturato da oltre 12 milioni di euro e 400 dipendenti e collaboratori

Dalla Lingotto a Dubai: il cioccolato torinese guarda al mondo

Un bilancio di assoluta dolcezza, chiuso a oltre 9 milioni di euro, che diventano 12 se consideriamo l'intero gruppo. Una posizione di assoluto primo piano nella ristorazione nel catering torinese, ma adesso Gerla 1927 - dello stesso imprenditore del ristorante sul tetto del Lingotto - guarda fuori da Torino, agli Emirati Arabi e ai tropici.

A Torino Gerla 1927 vuole dire una tradizione di cioccolateria e pasticceria che inizia sotto i portici di fronte al monumento a Vittorio Emanuele e prosegue per decenni di assoluta eccellenza. Dal 2012 il marchio è di Roberto Munnia, 58enne di Pino Torinese, che proveniva dal settore della meccanica e aveva lavorato nella finanza. 

Da allora, la crescita fra pasticceria e catering è stata esponenziale: al momento il Gruppo ha i marchi Gerla, Platti e La Pista, che è il ristorante gourmet sulla pista del Lingotto e affidato allo chef Alessandro Scardina, di 33 anni. La società ha gestito ristoranti e locali vicino allo Stadium, in Crocetta, a Sansicario e adesso è a due passi dal grattacielo di Intesa Sanpaolo e gestisce i servizi di ristorazione allo stadio Comunale Grande Torino (il suo cuore è granata), ma è anche partner di Stellantis, con uno spazio all'interno dello store di Mirafiori. 

Come detto, il fatturato 2022 ha superato i 12 milioni di euro, i lavoratori e collaboratori sono 400 e c'è anche una "academy" interna. Tempo di guardare oltre a Torino? "Torino resta uno dei posti migliori dove vivere e lavorare, anche se sento gente che si ostina a parlarne male" ha detto Munnia, in una intervista, sottolineando però la mancanza di tutela dei locali storici o tradizionali. "Il mondo ci cerca, mentre qui le pasticcerie tradizionali chiudono una dopo l'altra e domina il cibo spazzatura".

Oltre a contatti alle Mauritius, il suo obiettivo dichiarato è negli Emirati Arabi Uniti: "Vorrei gestire la ristorazione di hotel e stadi a Dubai, un posto sicuro con regole precise, non come qui". Dai Savoia, agli emiri. 

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