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La Storia

Blue (Da Ba Dee) degli Eiffel 65: da flop a hit mondiale

Un viaggio attraverso la storia di uno dei più grandi successi della musica dance italiana, che ha conquistato il mondo con la sua melodia

Eiffel 65 (Fonte Instagram)

Eiffel 65 (Fonte Instagram)

Nel 1999 usciva uno dei brani dance destinato a diventare un successo planetario. Allora, però, nessuno ancora lo sapeva. E, anzi, si pensava che "Blue (Da Ba Dee)" degli Eiffel 65, gruppo formato tre giovani allora molto poco conosciuti, Jeffrey Jey, Maurizio “Maury” Lobina e Gabry Ponte, fosse destinata a rimanere nell’oblio più totale, con appena 200 copie vendute nel primo anno su 1000 stampate.

E invece non fu così. Il destino di “Blue” cambiò quando colpì casualmente l’attenzione di Dj Albertino, grande esperto di musica da discoteca, che allora lavorava a Radio Deejay. Incuriosito da quel ritornello così tanto orecchiabile e che tutti, almeno una volta, abbiamo sentito, il famoso Dj scelse trasmettere in onda quel brano in rotazione ogni giorno. Nel giro di pochissimo tempo il pezzo diventò virale. E il seguito della storia lo conosciamo tutti.

Il brano è diventato un tormentone mondiale, ha scalato tutte le classifiche posizionandosi al primo posto in ben 17 paesi. Conta oltre 75 campionamenti ufficiali e 40 remix e ancora oggi, continua ad essere un brano ballato e cantato da milioni di giovani, che non erano neppure nati quando uscì. Oltre ad essere utilizzato sui social o come parte delle colonne sonore di serie Tv e film, come “Iron Man 3” o i “Puffi”.

Jeffrey Jey, Gabry Ponte e "Maury" Lobina (Fonte Discogs)

Questa capacità di attraversare i confini culturali e rimanere attuale testimonia la magia intramontabile di 'Blue', che è una vera e propria icona della musica pop. Eppure, il pezzo, a detta dei suoi autori, nacque in maniera del tutto casuale, registrato in studio in un paio d’ore.

L’enorme successo ottenuto nel giro di poco tempo sconvolse gli Eiffel 65, che si ritrovarono a suonare su palchi immensi, davanti a migliaia e migliaia di persone. Gabry Ponte allora era un semplice studente dell’Università di Fisica di Torino e ha ammesso la difficoltà iniziale a rimanere con i piedi per terra dopo essere stati colpiti da una visibilità così elevata. «Gli schiaffoni del discografico mi hanno tenuto con i piedi per terra, perché era un attimo sbandare».

Dopo lo scioglimento del gruppo, Gabry Ponte ha proseguito la sua carriera come solista, sfornando altre grandi hit da discoteca, come il remix di Geordie, Che ne sanno i 2000 e Monster.

È il Dj italiano più ascoltato al mondo e oggi, sabato 2 marzo, suonerà al Pala Inalpi (ex Pala Alpitour) per il pubblico della sua città, che non vede l’ora di scatenarsi sulle note della sua musica.

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