Fondazione Crt, altra mattinata di fuoco: il segretario cacciato chiede i danni

Un faccia a faccia con il ministro Giancarlo Giorgetti. E' quello che chiede Annamaria Poggi, neopresidente della Fondazione CRT, nel tentativo di evitare il commissariamento dell'ente dopo la bufera Palenzona e il cosiddetto patto occulto dei consiglieri. Prima, però, la giurista deve affrontare due temi pesanti: a cominciare dall'ex segretario generale che chiede la liquidazione e i danni per la sua cacciata. 

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Andrea Varese, segretario generale CRT, era stato sfiduciato nel corso di una di quelle riunioni in cui erano emerse le volontà di un gruppo di consiglieri - ipoteticamente aderenti al patto per Fondazione Domani, che sarebbe stato una via di mezzo fra un gruppo di autoconsulta e una governance parallela - che ne contestavano le azioni. Dimessosi, poco prima del presidente Fabrizio Palenzona, Varese ha poi presentato un esposto in Procura e da qui deriva in parte l'inchiesta giudiziaria che ha già portato a sette indagati. Varese ritiene illegittimo il suo allontanamento, e "ingiustificata e gravemente pregiudizievole" la delibera della revoca del suo incarico. Tramite l'avvocato Carnevali chiede il reintegro nel ruolo o minaccia di procedere per vie legali, anche nei confronti dei singoli consiglieri. Inoltre, richiede una buona uscita che quantifica fra 1,2 e 1,7 milioni di euro.

La questione è al punto 8 dell'ordine del giorno del Consiglio di amministrazione convocato per questa mattina in Fondazione CRT.  Ma al punto 3 c'è una questione ancora più calda: "permanenza dei requisiti in capo a un membro del Cda". Ossia Antonello Monti, indagato dalla Procura di Torino per interferenze illecite, considerato uno dei "portavoce" dei pattisti occulti. Poggi intende avvalersi dell'articolo dello Statuto che fa riferimento a onorabilità dei consiglieri e anche inchieste giudiziarie. Non sarà una mattinata facile, l'ennesima.