Il Comune di Torino nella trappola dei derivati: Lo Russo fa causa a Intesa

Il buco nero dei tassi di interesse colpisce anche il Comune di Torino: persi centinaia di milioni. È questo il bilancio di Palazzo Civico, così come per molti altri enti locali, riguardo ai contratti derivati sottoscritti nei primi anni Duemila. Questi strumenti, che avrebbero dovuto proteggere Comuni e Regioni da un eventuale aumento dei tassi, si sono invece trasformati in un problema serio quando i tassi sono scesi drasticamente. 

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Forte del supporto di diverse sentenze favorevoli della Cassazione, il sindaco Stefano Lo Russo ha deciso di impugnare cinque contratti firmati dal Comune tra il 2006 e il 2007, in un periodo in cui il debito accumulato per le Olimpiadi di Torino continuava a crescere.  "La città ha tanti contenziosi aperti, di tutti i tipi, dalle buche alle multe - getta acqua sul fuoco Lo Russo, in occasione del tour guidato per il mercato di Porta Palazzo -. E' un fatto tecnico in mano agli avvocati. Vorrei avere molti meno contenziosi come sindaco."

Nel dettaglio, si tratta di due contratti con Jp Morgan, due con Dexia Crediop e uno con Intesa Sanpaolo. Finora, questi accordi avrebbero comportato perdite superiori ai 180 milioni di euro, e il Comune ora punta ad annullarli, prevedendo ulteriori perdite per 50 milioni fino alla loro scadenza. 

"Intesa è un partner strategico con cui lavoriamo benissimo e con cui lavoreremo ancora" aggiunge il sindaco Lo Russo. "Ma ci sono casi in cui la strada legale è l'unica possibile."