C'è un errore nella procedura: scarcerato il torturatore libico preso a Torino

Colpo di scena sul caso del comandante della polizia giudiziaria libica Najeem Osema Almasri Habish, sul quale pendeva un mandato d'arresto della Corte penale internazionale per crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi nella prigione di Mitiga, in Libia. L'arresto non è stato convalidato per un errore procedurale e l'uomo è stato scarcerato e rimpatriato su un aereo diretto a Tripoli.

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Arrestato a Torino il torturatore delle carceri libiche: era nascosto in un hotel

Najeem Osema Almasri Hoabish è il comandante della polizia giudiziaria libica e il direttore del carcere di Mitiga

Un giallo, questo, che per tre giorni ha tenuto col fiato sospeso apparati giudiziari, di polizia e dell'intelligence. Perchè Almasri non è un cittadino qualsiasi e infatti da Tripoli erano partite proteste per l'arresto - definito "arbitrario" - del comandante, membro di lunga data dell'apparato di deterrenza per il contrasto al terrorismo e al crimine organizzato. E' stata la Corte d'appello di Roma, competente in questi casi, a disporre la liberazione del comandante, che era detenuto al carcere delle Vallette, dopo essere stato arrestato dalla Digos a Torino, dove era arrivato sabato per assistere alla partita di calcio Juventus-Milan. Ma non è consentito, secondo il giudice, l'arresto di iniziativa della polizia giudiziaria senza l'interlocuzione preventiva tra il ministro della Giustizia e la Corte d'appello della Capitale. Il ministro Nordio, dopo aver ricevuto gli atti dalla questura di Torino, non ha fatto pervenire alcuna richiesta in merito. La Corte d'appello ha quindi dichiarato l'irritualità dell'arresto e ordinato l'immediata scarcerazione.