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Il caso

Torino, “Nel Cpr mancano tutele sanitarie”: la decisione del giudice

Annullato il trattenimento di un 48enne marocchino per motivi di salute

Immigrazione, un business da 8 milioni e mezzo per gestire il Cpr di Torino

Foto d'archivio

Le persone rinchiuse nel Cpr di Torino non ricevono cure mediche adeguate. Lo ha stabilito la Corte d’appello del capoluogo piemontese, che ha annullato il trattenimento di un marocchino di 48 anni per ragioni di salute, ribaltando una precedente decisione del giudice di pace.

L’uomo, espulso dalla Prefettura di Monza e trasferito nel Cpr il 27 ottobre, è invalido al 75%, diabetico e affetto da diverse patologie. Il giudice Giacomo Marson, richiamando una recente sentenza del Consiglio di Stato sulle criticità sanitarie dei Centri, ha scritto che “allo stato attuale, in assenza di evidente dimostrative di condizioni differenti rispetto al Cpr di Torino, le persone trattenute non siano sufficientemente tutelate da un punto di vista medico” e che la situazione “non sia destinata a risolversi nel breve periodo”.

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