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Il caso

Attacchi social e minacce di morte: il garante per l'Infanzia vittima di intimidazioni

La denuncia del garante regionale Giovanni Ravalli, già al centro di attacchi mediatici per il suo titolo di studio

Piemonte, rinnovato il protocollo tra Garante per l’Infanzia e Fondazione AIEF

Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Piemonte Giovanni Ravalli e il presidente della Fondazione AIEF Tommaso Varaldo

Ondata di intimidazioni, culminata in telefonate anonime con minacce di morte rivolte a lui e ai suoi familiari. Al centro c’è il Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Giovanni Ravalli.

L’aggressione è partita sul web, dove sono stati creati profili social falsi utilizzando immagini private sottratte dai suoi account per diffondere contenuti volgari e diffamatori. Ravalli, in carica da dieci mesi, ha sporto denuncia in Questura e ha informato la Procura di Torino.

Nonostante lo spavento, il Garante ha ribadito che il suo lavoro non verrà scalfito: «Il mio impegno non sarà fermato da accuse ignobili e intimidazioni», ha dichiarato, citando Paolo Borsellino: «Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola». È scosso, ma molto fiducioso nelle istituzioni. In corso le indagini del caso.

L’episodio arriva dopo un periodo già segnato da polemiche politiche sul suo titolo di studio, poi superate quando un decreto del ministro Bernini ha riconosciuto il suo Magistero in Scienze Religiose come pienamente equipollente a una laurea, chiudendo definitivamente il caso.

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