Piscine "proibite" a Torino, in 6 su 13 non si nuota: «Senza il Pnrr sarebbero tutte chiuse»

Sei impianti chiusi su tredici. La metà, con l’ultima brutta notizia che ha riguardato la piscina Sebastopoli, che chiuderà a Capodanno e riaprirà il 1° settembre 2026, dopo otto mesi. E’ la fotografia delle piscine comunali emersa ieri in Sala rossa durante il consiglio comunale, a seguito di un’interpellanza di Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) a cui ha replicato l’assessore allo Sport, Domenico Carretta. Una fotografia impietosa: nella Circoscrizione 2 la situazione più critica, perché ad essere aperta al 100% è solo la Torrazza. A mezzo servizio la Monumentale, mentre sono chiuse la Gaidano, la E13 di strada Castello di Mirafiori, la E10 di via Balla, la E11 di via Collino e la Sebastopoli. In quest’ultimo caso c’è stata una vera beffa, perché la struttura chiuderà per lavori il 31 dicembre ma i corsi sono iniziati ad ottobre. Inviperiti i frequentatori, che hanno segnalato il disagio ad Alessandro Nucera, coordinatore in Circoscrizione 2. “Ci prendiamo il tempo per costruire qualcosa di migliore. Tutti gli abbonamenti verranno congelati e riattivati alla riapertura. Tutte le quote di iscrizione varranno per la stagione 2026-27. In alternativa, dove possibile, si potranno utilizzare presso la piscina Einaudi di via Braccini 11”, il cartello esposto presso la piscina, che riporta la chiusura fino al 31 agosto 2026.

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Per quanto riguarda le altre piscine, nella Circoscrizione 3 è aperta la Trecate, nella Quattro la Franzoj, nella Cinque la Lombardia è chiusa, nella Sette è aperta la Colletta e nella Otto sono aperte Lido e Parri. Dunque, non una bella situazione, con ritardi notevoli in alcuni casi come alla Gaidano, che avrebbe dovuto riaprire nella scorsa primavera e invece i lavori di manutenzione straordinaria del Pnrr dureranno più del previsto e si tornerà a nuotare solo a gennaio 2026, tra un mese. Ma se il Pnrr non fosse arrivato, le cose sarebbero andate peggio. «Abbiamo problemi con le ditte, ma senza i soldi del Pnrr - ha sottolineato l’assessore Carretta - le piscine le avremmo chiuse in maniera definitiva».