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Il caso

Braccio di ferro sul Barattolo: una convenzione ad hoc per "salvarlo"

Il mercato di via Carcano al centro del contendere: a causa del mancato rispetto della nuova legge regionale la Città ha esclusa dal bando commercianti da 300mila euro

Il suk di via Carcano a Torino

Il suk di via Carcano a Torino

La Regione "salva" il Barattolo, ma i termini li decide lei.

Dopo il taglio di 300mila euro per i commercianti del Comune di Torino, escluso dal bando sui Distretti del Commercio per il biennio 2025-27, a causa del mancato rispetto della nuova legge regionale che limita il mercato di libero scambio - il cosiddetto "Barattolo" di via Carcano - voluto dalla Lega, da 18 a 12 giorni l'anno, la Città è dovuta correre ai ripari.


E già questa mattina ai microfoni di ToRadio il sindaco di Torino Stefano Lo Russo aveva annunciato che la sua giunta è al lavoro "per concordare il contenuto di una convenzione e risolvere il problema".

"Quell'area nasce per contrastare l'abusivismo", difende il sindaco.


E nel pomeriggio è anche l'assessore al Patrimonio Gian Luca Vignale, rispondendo al question time del consigliere regionale Alberto Unia (M5S), a chiarirlo: "Se verranno concordati i requisiti di sicurezza e legalità richiesti, basterà una convenzione tra Comune e Regione per superare l’esclusione dal finanziamento".

Risposta che non soddisfa Unia, che senza mezzi termini parla di "ricatto" da parte della giunta Cirio: "I requisiti li decide la Regione che così continua a tenere in scacco la Città".

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