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POLITICA

Il suk "fuori legge", Torino "perde" 300mila euro

«Una vera doccia gelata». Ecco cosa è successo

Il suk di via Carcano a Torino

Il suk di via Carcano a Torino

Stop ai fondi per il commercio: la Regione Piemonte taglia fuori il Comune dal bando. La “colpa” sarebbe dei suk non conformi alla normativa. «Una vera doccia gelata» per Maria Luisa Coppa, presidente Ascom Confcommercio Torino e Provincia.

Ma cos’è successo?
A inizio settembre è entrata in vigore la Legge di riordino che disciplina i mercatini voluta dalla Lega. La norma limita i mercatini per il contrasto alla povertà a 12 giornate, con possibili deroghe solo tramite convenzioni regionali. Limite che, secondo il capogruppo Fabrizio Ricca, il sindaco torinese non avrebbe rispettato.

L’accusa viene mossa a causa della scelta della Città di Torino di mantenere attivo il “Barattolo”, il suk di via Carcano, concedendo all’associazione Vivibalon una proroga senza tener conto della normativa regionale. Ieri mattina è stata inviata una lettera a Palazzo Civico: basta ai fondi.

Insomma, come conseguenza della mancata messa a norma del Barattolo, il Comune torinese viene escluso dal bando sui Distretti del Commercio per il biennio 2025-27. Un taglio da 300mila euro. Fondi su cui contava il progetto “Torino compra vicino” per creare due nuovi Distretti nell’area di Mirafiori sud e piazza Bengasi.

E mentre le istituzioni “si scontrano”, i commercianti si allarmano.

«La decisione grava su 7800 imprese - sottolinea Maria Luisa Coppa - Sembra essere uno scontro tra i partiti ma non possono rimetterci i commercianti. I Distretti sono un successo della Regione Piemonte, che non può essere compromesso in questo modo. Siamo dunque fiduciosi su una soluzione».

Polemiche anche dall’opposizione regionale. «I rapporti con le istituzioni quando riguardano il futuro dei territori non possono essere gestiti a colpi di ricatti», commenta Nadia Conticelli (Pd).

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