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L'evento

"Natale in musica" per gli agenti di polizia penitenziaria del Lorusso e Cotugno

Alla Gospel House di Venaria il “Prisons Tour Plus” il 6 dicembre

"Natale in musica" per gli agenti di polizia penitenziaria del Lorusso e Cotugno

BlackRockStar e Gionathan

Un Natale diverso, fatto di musica, gratitudine e comunità. Sabato 6 dicembre, alla Gospel House di via Druento 274 a Venaria Reale, va in scena il “Prisons Tour Plus”, un evento organizzato dalla Prison Ministry Italia insieme a Doc Brown e Gospel House, dedicato alla Polizia penitenziaria e al personale dell’Amministrazione della casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino. L’ingresso è libero e l’appuntamento ha ricevuto il patrocinio del Consiglio regionale del Piemonte e dei Comuni di Torino e Venaria.

«Sarà un modo per dire grazie all’altra faccia del carcere – spiega Salvatore Barone, presidente dell’associazione – quella che si dà spesso per scontata, dimenticando che anche loro trascorrono parte della propria vita dentro quelle quattro mura». Un riconoscimento a un lavoro complesso, quotidiano, che porta con sé carichi emotivi, difficoltà gestionali e non pochi rischi.

Sul palco si alterneranno diversi artisti: il groove e l’RnB di Gionathan, reduce dal successo del brano con Johnson Righeira “Ho sempre odiato gli anni ’80”; il rapper olandese BlackRockStar, attento ai temi sociali; il duo gospel Alabaster Vision; e la cantautrice Lidyan Martins. Tutti accompagnati dalla VeNew 274 Live Band di Torino. Al termine della serata è previsto un omaggio per ogni partecipante.

«Sarà uno spettacolo ricco e divertente – anticipa Gionathan de Stradis, direttore artistico dell’evento – La legalità sarà il filo conduttore, con momenti condivisi sul palco e reinterpretazioni di grandi successi pensate appositamente per questa occasione. Un vero melting pot di generi e di storie umane».

Per Barone, l’iniziativa rappresenta anche un modo per accendere una luce su chi lavora ogni giorno nel sistema penitenziario: «Spesso l’attenzione è rivolta ai detenuti – e noi da 35 anni ci impegniamo proprio per loro – ma anche agenti e amministrativi vivono dentro quelle mura. Affrontano problemi come sovraffollamento, carenza di personale, tensioni, rivolte. Non mancano casi di burnout o perfino tentativi di suicidio».

L’evento nasce allora come un momento di leggerezza, di condivisione, perfino di evasione simbolica, aperto anche ai familiari. «Vorremmo far capire loro che non sono soli – aggiunge Barone – e che ciò che fanno, spesso nell’ombra, è fondamentale. Se alla fine della serata potremo cogliere nei loro occhi un po’ di speranza e serenità in più, avremo raggiunto il nostro obiettivo».

La Prison Ministry Italia, infatti, affianca i detenuti del Lorusso e Cutugno con attività di ascolto e sostegno, e gestisce quattro case di accoglienza per misure alternative e permessi premio. Con il “Prisons Tour Plus”, questa volta, la musica si sposta dal carcere a chi ogni giorno vi lavora dentro.

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