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La polemica

Scorporo Sant'Anna: Università di Torino "E' casa nostra e non siamo stati coinvolti", ma l'assessore smentisce

Stamattina la votazione sullo scorporo del Sant'anna, anticipata dalla posizione critica della rettrice Prandi: "Ne possediamo gli edifici, avremmo gradito un'interlocuzione"

Scorporo Sant'Anna: Università di Torino "E' casa nostra e non siamo stati coinvolti", ma l'assessore smentisce

Mattinata infuocata in Consiglio regionale, dove la pre-votazione sullo scorporo dell’ospedale Sant’Anna ha fatto esplodere le tensioni tra maggioranza e opposizioni. Al centro del contendere, il presunto mancato coinvolgimento dell’Università di Torino, proprietaria di alcuni degli spazi immobiliari del Sant’Anna, destinato allo scorporo per il futuro accorpamento con il Parco della Salute.

«L’Università non è stata considerata», è stato l’attacco lanciato in aula all’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, destinatario di un fuoco incrociato che ha costretto più volte la presidenza a richiamare i consiglieri all’ordine. Toni accesi soprattutto dopo gli interventi della capogruppo Avs Alice Ravinale, con alcuni passaggi dichiarati “non nell’ordine dei lavori”.

La rettrice Prandi: «Contraria allo scorporo, medicina va in un’altra direzione»

A gettare ulteriore benzina sul dibattito è stata l’audizione, incidentalmente fissata in parallelo ma su un altro tavolo, quello della commissione comunale, della rettrice dell’Università di Torino Cristiana Prandi.

«In campagna elettorale avevo già dichiarato di essere contraria allo scorporo», ha ricordato Prandi. Le motivazioni? Diverse, ad esempio perché: «La medicina oggi va verso una iperspecializzazione integrata sulla persona, non verso la frammentazione». La rettrice ha sollevato anche motivi tecnici e organizzativi: «Ricerca, formazione e spazi: su questi tre pilastri sarebbe stato utile un confronto. Essendo l’Università proprietaria di parte degli immobili del Sant’Anna, un’interlocuzione sarebbe stata opportuna».

Pur ritenendo “scontata” l’approvazione della delibera, Prandi ha continuato auspicando almeno l’apertura di una trattativa: «Stiamo spezzando l’Aou e ricomponendola per fare una nuova azienda. Avremmo preferito una discussione preventiva».

Riboldi respinge le accuse: «Non corrisponde al vero»

Sull'altro tavolo, quello del Consiglio regionale, la dura replica dell’assessore Riboldi, che ha contestato in toto la narrativa del mancato coinvolgimento: «Ci ha stupito molto questa accusa», ha affermato. «Sul tema dello scorporo non è prevista una trattazione obbligatoria da parte dell’Università, ma ciò non toglie che il confronto ci sia stato».

Riboldi ha rivendicato il lavoro della Quarta commissione: «Non può essere messo in discussione: abbiamo oltre 600 interlocuzioni all’attivo». Un intervento chiuso tra gli applausi scroscianti della maggioranza, ma lasciando perplesse le opposizioni. Sono in particolare le capogruppo M5S Sarah Disabato, Sue Vittoria Nallo e Avs Alice Ravinale a invitare Riboldi a una condotta più cooperativa. «Scorretto che si voglia “umiliare” l’Università. Il vostro modus operandi va per rapporti di forza. Come fatto ieri con la Città sulla convezione per il Barattolo. E lo troviamo grave», sottolinea Nallo.Il suo intervento si è chiuso tra gli applausi della maggioranza, seguito da un appello distensivo rivolto direttamente alla consigliera Ravinale.

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