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09 Dicembre 2025 - 11:25
Scegliere una laurea oggi è un atto di coraggio: significa decidere se dopo anni di libri e debiti universitari si volerà dritti verso un lavoro vero o se ci si schianterà contro il muro della disoccupazione. Ormai è una vera e propria scommessa, e i dati lo dimostrano. Il nuovo Rapporto AlmaLaurea 2025 lo dice senza mezzi termini: in Italia il destino professionale cambia radicalmente in base al percorso universitario scelto.
La fotografia del mercato del lavoro sembra, a prima vista, rassicurante: 690 mila laureati analizzati, 81 atenei coinvolti, e un tasso di occupazione che nel 2024 supera persino i livelli pre-pandemia. A un anno dalla laurea lavora quasi l’80% dei giovani, dopo tre anni si sfiora il 90% e dopo cinque anni molti arrivano alla stabilità che tutti sognano. Bello, sì. Ma questa è la versione “vista da lontano”. Quando si entra nei dettagli, il quadro cambia — e parecchio. La ripresa non è un vento che soffia per tutti allo stesso modo. Informatica, ICT, ingegneria e tutto ciò che riguarda la sanità sono corsie preferenziali: un anno dopo la magistrale, più del 92% è già dentro al mercato del lavoro, spesso con stipendi decenti e contratti veri. L’area medico-sanitaria mantiene un profilo solido e costante. Economia, architettura, agraria e le scienze pure garantiscono un ingresso relativamente rapido nel mercato del lavoro e ottime prospettive nel medio periodo. Più indietro psicologia, linguistico, politico-sociale, comunicazione, arte e design, che però mostrano i miglioramenti più alti in assoluto nel quinquennio: segno che, quando la formazione si completa e il percorso professionale si struttura, anche questi settori trovano spazio.
Il report mette però in evidenza un fenomeno interessante: cresce il numero di chi arriva alla laurea in età più adulta, spesso già occupato. Per questi studenti “late bloomers” il passaggio verso il mondo del lavoro è meno traumatico, perché molti hanno già un contratto, competenze maturate sul campo e obiettivi più mirati rispetto a chi entra all’università subito dopo il diploma.
Classifica delle lauree per occupazione (dalle migliori alle peggiori)
(Tassi di occupazione: 1 anno → 5 anni)
1. Ingegneria industriale e dell’informazione — 92,9% → 95,6%
2. Informatica e tecnologie ICT — 92,7% → 93,9%
3. Medico-sanitario e farmaceutico — 87,7% → 93,9%
4. Architettura e ingegneria civile — 87,1% → 93,8%
5. Economico — 85,2% → 91,3%
6. Agrario-forestale e veterinario — 82,6% → 90,3%
7. Scientifico — 80,5% → 89,5%
8. Scienze motorie e sportive — 79,8% → 88,7%
9. Educazione e formazione — 80,2% → 86,9%
10. Politico-sociale e comunicazione — 74,6% → 86,7%
11. Linguistico — 71,5% → 86,5%
12. Psicologico — 60,7% → 87,0%
13. Giuridico — 58,1% → 84,6%
14. Arte e Design — 67,9% → 80,3%
15. Letterario-umanistico — 61,9% → 80,2%
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