Tentato furto in via Porpora, poi lo sfregio: Fiat 500 imbrattata con escrementi

Prima hanno provato a portarla via, poi, disturbati, l’hanno ridotta a un campo di battaglia. È quanto accaduto in via Porpora, nel quartiere Barriera di Milano, dove una Fiat 500 di un residente è stata bersaglio di un probabile tentativo di furto finito male e seguito da un atto vandalico deliberato. Le immagini circolate nelle chat di zona mostrano l’auto "incerottata" e sporca di terra ed escrementi, con danni materiali evidenti.

Secondo una prima ricostruzione, alcuni individui avrebbero cercato di forzare il veicolo. Sarebbero stati, però, messi in fuga dal passaggio di alcuni residenti, che hanno notato movimenti sospetti. A quel punto, non riuscendo a completare il colpo, gli stessi avrebbero sfogato la frustrazione contro la vettura, imbrattandola e danneggiandola. Una ritorsione tanto gratuita quanto intimidatoria, che ha lasciato il proprietario sotto shock e la comunità esasperata.

L’automobilista, oltre al trauma, deve fare i conti con una lista di guasti: copertura del tettuccio piegata, specchietto retrovisore rotto, vetro infranto. Il proprietario ha sporto denuncia e chiesto un rafforzamento dei controlli nell’area, segnalando altri episodi di microcriminalità seguiti con crescente preoccupazione dai residenti.

Sulla vicenda è intervenuta Verangela Marino, capogruppo di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 6, che ha espresso piena solidarietà al cittadino coinvolto: "Esprimo la massima vicinanza all’automobilista che si è trovato, ancora una volta, a fare i conti con situazioni di questo tipo. Episodi che non fanno altro che danneggiare le persone oneste che vivono in questa città, in particolare nei quartieri periferici". 

Il caso di via Porpora rilancia il dibattito sulla sicurezza urbana nelle periferie. Gli episodi di vandalismo legati a tentativi di furto, pur non rappresentando una novità, colpiscono per la violenza gratuita e l’intento punitivo verso chi ha "osato" disturbare il colpo. La richiesta dei residenti è duplice: più pattugliamenti e interventi rapidi, ma anche un lavoro costante di prevenzione, illuminazione, videosorveglianza e rigenerazione degli spazi, perché il controllo formale funziona meglio dove c’è una comunità attiva e luoghi vissuti.

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