Re Carlo prepara il futuro (e il suo addio): Harry e Meghan inclusi nei piani del sovrano

Lontani dai riflettori reali dal 2020, dopo la clamorosa “Meghxit”, il principe Harry e Meghan Markle sembrano destinati a rientrare (almeno simbolicamente) nel cerchio della famiglia reale britannica. Secondo quanto riportato dal Telegraph, Re Carlo III avrebbe già predisposto ogni dettaglio del proprio funerale, e tra questi figurerebbe anche la presenza dei duchi di Sussex, con i loro tre figli. Una scelta tutt’altro che banale, che segnala un netto cambio di passo da parte del sovrano. Colpito da una diagnosi di tumore un anno fa, Carlo ha mostrato negli ultimi mesi un lato più emotivo, probabilmente alimentato anche dalla sofferenza condivisa con la nuora, Kate Middleton, anch’essa colpita dalla malattia. Secondo fonti di palazzo, la salute precaria avrebbe contribuito ad ammorbidire i toni del re nei confronti del figlio minore, con cui i rapporti sono rimasti tesi per anni.

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Da quando è salito al trono, Re Carlo ha sempre voluto trasmettere l’immagine di una monarchia “essenziale”, limitata ai soli membri attivi della famiglia reale. Una strategia che si è riflessa anche nella recente celebrazione del Trooping the Colour, dove Harry e Meghan erano assenti, come previsto dal nuovo protocollo. Tuttavia, qualcosa sembra cambiare all’orizzonte. Per il suo 80° compleanno, previsto nel novembre 2028, il re vorrebbe accanto anche Harry e la sua famiglia. Sarebbe un gesto simbolico e potente, volto a mostrare al mondo che la famiglia reale sa perdonare e guardare avanti, anche dopo anni di dichiarazioni scomode, interviste esplosive e l’autobiografia “Spare”.

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Secondo le indiscrezioni, il re avrebbe già aggiornato anche il famoso piano “London Bridge”, che definisce nel dettaglio ogni fase delle esequie reali. In questo contesto, Carlo avrebbe voluto assicurarsi che Harry avrà il posto che gli spetta di diritto, in quanto secondogenito e quinto nella linea di successione al trono.
Si tratterebbe di una decisione pianificata e non dettata dalle emergenze, in perfetto stile Windsor, e in linea con l'approccio della regina Elisabetta II, che non lasciava nulla al caso.