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Il fatto
02 Giugno 2024 - 16:17
Un abbraccio disperato e commovente, lungo interminabili minuti. Poi la forza della corrente vince i drammatici tentativi di restare uniti e li trascina via. Sono spariti così, nel nulla, tre giovani (di due sono già stati trovati i corpi), che avevano imprudentemente deciso di fare una passeggiata lo scorso 31 maggio nel greto del torrente Natisone, nei pressi del ponte Romano, a Premariacco, in provincia di Udine.
Un momento di relax ma nel posto e nel momento sbagliato, perché c’era un’allerta meteo gialla in corso (con allagamenti e disagi in tutto il Friuli Venezia Giulia, soprattutto a Lignano, ma anche in tutto il Nordest) e il fiume è soggetto a piene improvvise, come ammoniscono i tanti cartelli affissi in zona, che espongono il divieto assoluto di balneazione per il pericolo di annegamento.
Cosa è successo
La situazione è precipitata nell’arco di pochi minuti. I tre - un ragazzo e due ragazze, di età tra i 20 e 25 anni - avevano raggiunto a piedi un isolotto dove hanno trascorso gli ultimi istanti ignari del pericolo imminente. Quando il livello dell’acqua ha iniziato a innalzarsi, era già impossibile tornare a riva. La scelta è stata quella di cingersi vicendevolmente con le braccia, in attesa che arrivassero i soccorsi. L’allarme è stato lanciato dall’autista dello scuolabus che stava facendo servizio in zona. Assieme a lui altri passanti hanno avvistato il terzetto in crescente difficoltà.
L’arrivo dei vigili del fuoco è stato celere, ma la situazione era già compromessa. Non avendo il tempo di poter allestire una diversa modalità di salvataggio, i pompieri si sono ancorati sull’autoscala e si sono calati dal ponte per cercare di raggiungere i tre giovani. Hanno anche lanciato delle funi nella loro direzione. Quando i ragazzi si sono sciolti dall’abbraccio per cercare la salvezza, un drappello di persone ha assistito, impotente, a una scena che difficilmente scorderà e che è stata immortalata dagli smartphone, estratti dalla tasca nella speranza di inquadrare il lieto fine.
Ad uno ad uno, il ragazzo e le due ragazze sono transitati a pochi centimetri dalle corde: hanno allungato le mani, hanno annaspato cercando di tirare fuori la testa dall’acqua, ma proprio in quel frangente la corrente ha accelerato e sono spariti. Appena dopo il ponte c’è una forra con numerose rocce sporgenti e almeno uno dei dispersi è stato visto mentre vi finiva contro a velocità elevata.
Le ricerche
I vigili del fuoco hanno immediatamente allertato l’elicottero Drago decollato da Venezia, che ha sorvolato tutto il torrente assieme al velivolo dell’elisoccorso regionale Fvg. Le ricerche si sono concentrate nel tratto fino alla confluenza con il fiume Torre, che a propria volta poi si immette nell’Isonzo. Da terra decine di pompieri dei reparti fluviali specializzati hanno risalito il Natisone, mentre i sommozzatori hanno scandagliato alcuni tratti immediatamente a valle del ponte Romano.
Per tutti un’impresa improba e rischiosa: la piena è divenuta con il passare delle ore sempre più impetuosa. I carabinieri della Compagnia di Cividale si sono invece concentrati sull’identità dei dispersi, partendo dall’unico elemento utile: la presenza di un’auto nel parcheggio adiacente alla “spiaggia” utilizzata solitamente in estate dai bagnanti. I riscontri hanno portato, in serata, a ipotizzare che i tre ragazzi possano essere cittadini di origine romena.
Chi sono
Si tratta di una ragazza di 20 anni, figlia di genitori rumeni, residente a Campoformido (Udine), nata a Colleferro (Roma); l’altra ragazza, di 23 anni, era invece giunta tre giorni fa dalla Romania per far visita ai genitori che abitano a Udine, poi sarebbe tornata in Romania. Il ragazzo, di 25 anni, che conduceva l’auto, abita in Austria ma è domiciliato a Udine.
Nella giornata odierna, come detto, sono stati rinvenuti due corpi: sono quelli di Patrizia Cormos e Bianca Doros, che si trovavano sulla spiaggetta dove sono state travolte insieme all’amico Cristian Molnar.
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