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MAXI ESERCITAZIONE
27 Gennaio 2024 - 13:50
Tra il ghiaccio dell’Alta Val Susa e della Val Chisone, un nemico da neutralizzare, un ferito da portare in salvo, un combattimento in condizioni estreme. Tutti scenari verosimili, simulati per farsi trovare pronti se e quando il personale dell’esercito dovrà davvero intervenire in situazioni di questo tipo.
Si è concluso negli scorsi giorni il Winter Resolve, la prima fase dell’esercitazione Volpe Bianca, che quest’anno ha impegnato cinquecento alpini tra le montagne torinesi. Serve per addestrarsi al combattimento in montagna, dove le condizioni ambientali e metereologiche sono sfidanti ed estreme. Un momento di formazione cruciale in questo periodo in cui, sempre di più, gli scenari artici e subartici guadagnano importanza nel contesto geopolitico internazionale. Ecco allora le notti in bivacco, al termine di una giornata di attività ad alta quota. Con il poco che si ha, bisogna creare un ambiente il più caldo possibile per recuperare le energie. Tutt’intorno è buio e freddo. Fino a mercoledì, quando è terminata l’esercitazione, le temperature sono spesso sotto zero. Niente a che vedere con i giorni scorsi, quando il termometro si è impennato fino oltre a quindici gradi anche alle altitudini più elevate.
Un gruppo tattico del Secondo Reggimento Alpini si esercita con il combattimento in montagna. Partecipano anche delle unità dell’esercito romeno e francese. Parola d’ordine: internazionalità, ovvero essere esercitati a operare con eserciti partner e alleati. L’indomani si simula la presa di un obiettivo in mano alle truppe nemiche. Bisogna assaltarlo e neutralizzarlo. E se un soldato si ferisce? Ci si esercita anche su come metterlo in salvo, anche con l’aiuto degli elicotteri, da cui gli alpini si calano per portarlo al sicuro. Tattiche, strategie, velocità, precisione. Gli alpini indossano il giubbotto antiproiettile e si muovono anche con gli sci ai piedi, spostando le pesanti attrezzature.
Nei prossimi mesi, l’esercitazione Volpe Bianca continua con due appuntamenti in Alto Adige: una missione di ricognizione lungo un percorso di venti chilometri (tre giorni e due notti) e un biathlon militare che combinerà sci alpinismo e tiro a segno.
Dopo, anche i militari italiani parteciperanno all’esercitazione internazionale organizzata dalla Nato in Norvegia. Sarà oltre il circolo polare artico, con più di ventimila militari di forze aeree, terrestri e navali provenienti da varie nazioni dell’Alleanza Atlantica.
A margine dell’esercitazione in Alta Val Susa e Val Chisone sono stati organizzati alcuni eventi collaterali, come i concerti delle fanfare delle brigate alpine Julia e Taurinense.
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