Il Tir usato dal killer per la strage di Natale fu rubato a Orbassano
01 Febbraio 2023 - 07:00
Una rete di fiancheggiatori di terroristi dell’Isis con base sotto la Mole. E’ questo che si evince dalle pieghe dall’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona e che ha avuto origine dall’attentato di Berlino del 19 dicembre del 2016, in cui morirono 12 persone e altre 56 rimasero ferite. Un autoarticolato si lanciò sulla folla del mercatino di Natale di Breitscheidplatz, nelle vicinanze della Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche, del quartiere berlinese di Charlottenburg. I sospetti sull’esecutore materiale dell’attentato si concentrarono su Anis Amri, appartenente alla rete salafitica “La vera religione”. Anis Amri fu poi ucciso in Italia, a Sesto San Giovanni (Milano), durante un controllo di polizia all’esterno della stazione ferroviaria. Ora si è scoperto che il mezzo utilizzato dal terrorista per compiere la strage era stato rubato alcuni giorni prima a Torino. Precisamente nel parcheggio dei camion dell’autoporto del Sito. La denuncia di furto era poi stata presentata dall’autista polacco alla Polstrada. Secondo quanto riferito, quell’autoarticolato rimase in provincia di Torino per qualche giorno, poi il viaggio fino in Germania. Ma a guidarlo sarebbe stata un’altra persona e non Anis Amri che ne prese possesso soltanto poco prima di compiere la strage. Ma ci sono altri retroscena e riguardano i giorni successivi alla strage e precedenti al conflitto a fuoco avvenuto in Lombardia e dove Anis Amri perse la vita. Era stato acclarato, già ai tempi, che il terrorista, dopo aver compiuto l’attentato, fu protagonista di una lunga fuga per mezza Europa. Un viaggio a ritroso (in treno), di nuovo verso il capoluogo piemontese dove arrivò il giorno precedente la sua morte. E’ una certezza, in quanto Amri era stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza sia di Porta Susa (al suo arrivo a Torino), sia di Porta Nuova, quando lasciò la città per raggiungere Milano e poi SestoSan Giovanni. Ciò che non è mai stato chiarito finora e l’inchiesta di Ancona potrebbe fornire elementi utili, è cosa fece e chi incontrò Anis Amri nel capoluogo piemontese. Già ai tempi la Digos aveva avviato un’indagine finalizzata a individuare alcuni fiancheggiatori del terrorista, gli stessi che prima avevano rubato il mezzo pesante e poi avevano offerto ospitalità al terrorista per una notte. Le indagini si erano concentrate in alcuni ambienti e comunità nei pressi di Porta Palazzo, ma non erano emersi elementi tali da poter individuare i complici dello stragista. Quel che è certo, però, è che Amri a Torino ottenne del denaro e dei documenti, mentre l’arma già la portava con sé. Le cronache di quel periodo riferiscono di una donna che avrebbe offerto un pasto caldo e un letto per la notte al terrorista. Donna che, però, non è mai stata individuata e che dovrebbe essere di origine nordafricana. La mattina successiva il suo arrivo, Anis Amri raggiunse Porta Nuova o a bordo di un autobus o con la metropolitana e poi salì sul treno per l’ultimo viaggio. C’è poi un ultimo elemento di interesse particolare e riguarda i filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza del Sito che potrebbero aver ripreso i ladri del camion, che sono stati richiesti dalla Direzione Distrettuale Antimafia ma che dopo anni, potrebbero essere stati cancellati. L’inchiesta che viene condotta riguarda l’immigrazione clandestina e il suo sfruttamento. Ieri sono state arrestate quattro persone (ma nessuna che vive a Torino) ed eseguite 44 perquisizioni nei confronti di 18 indagati per vari reati e di altre 26 persone nelle province di Ancona, Fermo, Ferrara, Catanzaro, Modena, Macerata, Siracusa e Verona.
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter ...
Buongiorno Torino!La nostra newsletter quotidiana gratuita, con tutte le notizie più fresche del giorno.
L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone Vicedirettore: Marco BardesonoCapo servizio cronaca: Claudio Neve Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..