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BUONANOTTE

Casematte e case chiuse

Casematte e case chiuse

Casematte e case chiuse

Fu Gramsci a dire che per prendere il potere bisogna occupare le casematte dello Stato, cioè quegli apparati della Società civile come la scuola, i partiti, i sindacati, la stampa, che hanno il compito di inculcare nelle menti delle grandi masse i valori della classe dominante.

Operazione riuscita perfettamente alla sinistra da 70 anni in qua, aggiungendo alle casematte citate editoria, arte, cinema, teatro, circoli, feste, tocchi e toghe. Ma il PUS (Partito Unico della Sinistra) non vuole occupare le casematte per liberare le masse dal potere occulto del capitale: vuole opprimerle in sua vece, le masse, esercitando un potere occulto di segno opposto. Il Salone del Libro, ad esempio, è cosa loro.

I passivi li paghiamo noi, ma in quel bordello gli editori di destra non vengono ammessi. Anzi vengono invitati gli scagnozzi a contestare con insulti e urla di “fascista” le presentazioni di libri non graditi, come domenica quello della Ministra Roccella sulla maternità surrogata. “Le contestazioni – bela il direttore La Gioia – ci sono sempre state e sono bene accette”. Se però le fa un’esponente di destra come la Montaruli, rinfacciando con foga a La Gioia (“vergognati”) di non essere intervenuto a calmare gli esagitati compagni, le contestazioni non sono più “bene accette”, ma una “intollerabile aggressione”

A far capire chi comanda, poco dopo, ci pensa il superscortato camorrologo Saviano, che dichiara (e la busiarda ieri ci ha cucito nove pagine, sul caso): “la Meloni è peggio di Berlusconi. La destra sa solo provocare, e l’Italia si sta trasformando nell’Ungheria di Orban”. Il pollaio rosso starnazza a tutto spiano, ma appena arriva un nuovo gallo gli strappano le penne su nove pagine. Con quella gente lì Orban sarebbe un angelo liberatore.

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