Il mistero di Emily, la gatta di 11 anni sparita a Torino e ritrovata a Cuorgné

Scomparsa a Torino, nei pressi della zona della Gran Madre, e ritrovata a Cuorgné. A quaranta chilometri di distanza da casa. E’ la storia a lieto fine di Emily, una gattina di 11 anni. A trovarla dalle parti di via Torino, vicino al bar Erico's, è stata una passante che ha subìto informato l’associazione Le Vibrisse onlus di Rivarolo Canavese. Un rifugio per gatti, dove i volontari aiutano le persone a ritrovare i propri amati pelosi. E viceversa.

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SPERDUTA IN STRADA

«La piccola Emily vagava sperduta, come se fosse smarrita - raccontano le volontarie -. Appena ha incontrato un essere umano ha cominciato a fare le fusa, abbiamo capito immediatamente che poteva trattarsi di un gatto domestico ma certo risalire al suo proprietario, in quel momento, era impossibile». Per non lasciarla in mezzo alla strada, la signora ha portato via Emily e successivamente ha chiamato Le Vibrisse per mettere un annuncio sui social. Con tanto di foto e qualche riga di testo. Nello stesso momento la sua padrona, da Torino, ha pensato bene di fare la stressa cosa. Lanciando un accorato appello sulla pagina Facebook “Chi li ha visti? Animali persi e ritrovati a Torino”. La fortuna ha poi voluto che qualcuno, bazzicando sul social network, abbia riconosciuto la micina dalle foto. E dopo aver fatto il paragone tra i due annunci, ha avvertito i diretti interessati.

LIETO FINE

«Abbiamo contattato i proprietari che sono venuti a prenderla di corsa - ricordano dall’associazione di Rivarolo Canavese -. Erano felicissimi e non è difficile immaginare il perché». Rimane, ovviamente, un velo di mistero sul viaggio fatto in quei due giorni da Emily. Come è arrivata a Cuorgné? E’ possibile che sia salita per errore su qualche furgoncino di un corriere. Ma nessuno potrà mai darci una risposta. Rimane la felicità della sua mamma umana che ha potuto riabbracciare la sua dolce tricolore a quattro zampe, proprio in un momento in cui forse pensava di averla persa per sempre. 

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