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I retroscena della politica
02 Agosto 2023 - 08:10
Shlein e Bonaccini saranno presenti a Torino alle Festa dell'Unità
Alberto Cirio sarà il candidato del centro destra per la guida della Regione. Lui ancora non lo sa e la sua parte politica non si è espressa, ma i suoi antagonisti ne sono certi: «Cirio è il candidato e noi ci dobbiamo attrezzare per batterlo», dicono al Pd. E così, mai come negli ultimi vent’anni, le truppe cammellate o meno, si preparano per tempo alla battaglia di Primavera». Anzi, sono già al lavoro e il primo appuntamento è stato fissato per il 2 di settembre, quando si aprirà in piazza d’Armi a Torino una lunghissima Festa dell’Unità che si protrarrà fino al 18 dello stesso mese.
«Sarà l’occasione per portare all’attenzione del pubblico i grandi temi che rappresentano il cuore della prossima campagna elettorale. Scuola e sanità pubblica, lavoro, Pnrr. Il contesto festoso sarà anche teatro di confronto con coloro che potrebbero contribuire ad allargare il campo del centrosinistra, da M5s ad Azione», vola alto Raffaele Gallo presidente del gruppo Pd in Consiglio regionale. Ma la Festa dell’Unità, e più precisamente la prossima, sarà anche teatro per una sfida tra le due anime del partito che dovranno scegliere l’anti Cirio. Da una parte ci sono i supporter della segretaria Elly Schlein (attesa a Torino) che sono minoranza in Piemonte, ma che contano più della pur potente corrente che fa capo a Stefano Bonaccini (che sarà ospite della Festa).
RAFFAELE GALLO
Due mondi diversi un po’ in tutto. Non a caso il segretario metropolitano e organizzatore della kermesse, Marcello Mazzù, sta facendo i salti mortali per far sentire, gli uni e gli altri, ciascuno a casa propria. Ed ecco che accanto agli ettolitri di Lambrusco ordinati in Emilia Romagna e alle classiche costine per i compagni di Bonaccini, spunterà anche uno stand dove si servirà solo Prosecco, il vino con le bollicine, più gradito alla sinistra radicale, insieme ad abbondanti porzioni di sushi. Quasi una rivoluzione copernicana, ma necessaria per fare in modo che l’accordo sul candidato si trovi. Dalla parte del Lambrusco c’è Daniele Valle il cui nome quelli del Prosecco manco vogliono sentir nominare, preferendogli qualcuno che venga da fuori, un esponente della società civile. E di nomi ne girano parecchi, tant’è che, almeno allo stato dei fatti, l’ipotesi più accreditata sembra essere quella delle primarie che dovrebbero celebrarsi poco dopo il termine della Festa dell’Unità. E lì si vedrà se i supporter del Pd gradiscono di più costine e Lambrusco, oppure il sushi accompagnato dal Prosecco.
DANIELE VALLE
«Ma le primarie sono l’ultima spiaggia, speriamo di arrivare a un accordo unitario, a un nome condiviso prima del termine del festival», aggiunge un ex dirigente, eminenza grigia e super partes, «perché io sono astemio». Per fare in modo che la kermesse ottenga il successo che merita e diventi «l’ambito dove si ritrova una posizione condivisa», il Pd sta calando tutti i suoi assi. Infatti, tra gli organizzatori compare anche, con un ruolo da protagonista, Giorgio Ardito, l’ultimo segretario torinese del Pci, colui che ha poi consegnato il partito nelle mani di Sergio Chiamparino (il suo successore nel Pds) e che ha avuto il merito di inventarsi la candidatura a sindaco dell’allora poco noto professore del Politecnico Valentino Castellani. Ardito è un politico di lungo corso, sufficientemente radical da poter bere Prosecco senza colpo ferire e, al tempo stesso, mischiare al bianco anche il rosso di un buon Lambrusco di Romagna. L’ultimo segretario del Pci è anche un buon amico della componente cattolica del partito, quella che al vin santo aggiunge qualche goccia d’acqua. Da parte sua, invece, e da buon cuneese, Cirio sembra mostrarsi indifferente alle manovre antagoniste e ai vini di fuori, preferendo degustare in santa pace un nostrano Barbaresco invecchiato in botti di rovere.
SOTTO: GIORGIO ARDITO
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