Filippo Turetta è stato arrestato in Germania. Dopo otto giorni è finita la fuga dell'ex fidanzato di Giulia Cecchettin, dopo otto giorni di latitanza. Ieri era stato ritrovato il corpo di Giulia sulle sponde del lago Barcis, in provincia di Pordenone. L'auto di Turetta era stata avvistata l'ultima volta in Austria. "L'amore vero non uccide": è il post affidato ai social del padre di Giulia Cecchettin, che spende parole anche per i genitori di Filippo. E' stata uccisa con diverse coltellate alla testa e al collo nonostante abbia tentato di difendersi fino alla fine.
GIULIA E FILIPPO
L'epilogo della scomparsa dei due ex fidanzati è arrivato ieri: un'unità cinofila della Protezione civile che perlustrava un canalone tra Piancavallo e il lago di Barcis, in Friuli, ha individuato il corpo. Era il cadavere di Giulia, aveva indosso gli stessi vestiti del momento della scomparsa. È stato il Procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, a comunicare la notizia alla famiglia. La svolta nelle indagini è arrivata giovedì mattina, in maniera casuale, quando è stata rimessa in funzione la telecamera stradale a Piancavallo, rimasta ferma 4 giorni per manutenzione. Il software aveva continuato a registrare le immagini, e tra queste, nella notte tra sabato e domenica, è spuntata quella della Fiat Punto nera di Filippo.
I FIDANZATINI GIULIA E FILIPPO
Poche ore prima, alle 23.30 di sabato, le telecamere di videorosveglianza nella zona industriale di Fossò, a pochi chilometri da Vigonovo, avevano registrato le feroci fasi dell'aggressione di Filippo a Giulia: una prima collutazione, fuori dall'auto, la ragazza colpita con calci mentre era terra, la sua invocazione d'aiuto, "mi fai male"; poi la macchina che ripartiva, Giulia che tentava di allontanarsi, e Filippo che la riprendeva alle spalle, la colpiva mandandola di nuovo a terra. Sarà l'autopsia a stabilire se è qui che Giulia è morta, accoltellata più volte, o se è stata uccisa quando Filippo è arrivato a Piancavallo.
LA CASA DI GIULIA
Quel che sembra già chiaro è che ha cercato di difendersi a tutti i costi: sulle braccia e sulle mani sono state rilevate diverse ferite. Nel luogo dell'aggressione a Fossò, domenica mattina, i Carabinieri avevano repertato le chiazze di sangue, una ciocca di capelli, e un pezzo di nastro adesivo. I Carabinieri hanno fatto finire Filippo nel registro degli indagati con una ipotesi di tentato omicidio che ora si tramuterà in omicidio. Ed ora, l'arresto, mentre era in fuga in Germania.
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