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Un detenuto appicca un incendio, caos in carcere. I sindacati: «Intervenga Giorgia Meloni»

Proteste e incendi in carcere: il sindacato chiede un intervento d'emergenza per la situazione critica

Un detenuto appicca un incendio, caos in carcere. I sindacati: «Intervenga Giorgia Meloni»

Un detenuto appicca un incendio, caos in carcere. I sindacati: «Intervenga Giorgia Meloni»

Ancora tensione nel carcere di Ivrea. Ieri, un detenuto tunisino di 28 anni, già noto per precedenti atti di protesta, ha innescato un incendio e ha lanciato oggetti contro gli agenti della polizia penitenziaria

Il giovane, che lo scorso 5 aprile si era arrampicato sul muro del cortile passeggio richiedendo l'espulsione dall'Italia, ha ripetuto il suo grido di protesta in maniera ancor più pericolosa. Gli agenti intervenuti hanno agito con prontezza per domare le fiamme, mettendo a rischio la propria incolumità e garantendo la sicurezza del reparto isolamento.



L'Osapp, sindacato di polizia penitenziaria, ha immediatamente diffuso la notizia, sottolineando la cronica mancanza di un comandante di reparto titolare che possa fornire direttive chiare e supporto adeguato al personale. La frequente distrazione degli agenti-assistenti da altre mansioni per coprire compiti di sorveglianza interna è stata denunciata come inaccettabile. «È necessario un coordinamento efficace dell'organizzazione del lavoro interno» afferma il sindacato, che ha rinnovato l'appello per una dichiarazione di stato di emergenza nazionale nelle carceri da parte del presidente del consiglio dei ministri, Giorgia Meloni.

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