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09 Giugno 2024 - 09:53
Mara Favro, 51 anni, è scomparsa dall'8 marzo scorso
Le ricerche in questi 90 giorni non si sono mai stoppate. Le persone (titolare della pizzeria, il pizzaiolo Cosimo, familiari e vicini di casa) sono già stati tutti sentiti. Ora però, per dare una svolta decisiva alle ricerche serve altro. Serve cioè che qualcuno, che ben conosceva Mara Favro e le sue abitudini, si faccia avanti e collabori con le indagini. Un appello che, indirettamente, arriva dagli investigatori che stanno indagando sulla sparizione di una donna che in Valsusa, da tre mesi, ha fatto incredibilmente perdere le proprie tracce. Dileguatasi dopo avere lavorato l’ultima sera (tra il 7 e l’8 marzo) alla pizzeria Don Ciccio di via Levis. Le indagini dei carabinieri, coordinati dal procuratore aggiunto di Torino, Cesare Parodi, proseguono sempre a 360 gradi, dopo che il fratello della donna, Fabrizio Favro, ha presentato una denuncia per omicidio e occultamento di cadavere. Il fascicolo resta al momento senza ipotesi di reato. Ma come sono andate le cose? Mara Favro avrebbe accettato un passaggio da un pizzaiolo del locale, tale Cosimo, che l'avrebbe lasciata davanti a un pub di Susa. Ma poco prima delle 3 di notte Mara sarebbe tornata indietro, alla pizzeria Don Ciccio di Chiomonte, grazie a un passaggio di un camionista perché, a detta del titolare, aveva «dimenticato le chiavi di casa e un pacchetto di sigarette». Poi si sarebbe incamminata sulla Statale 24, nuovamente verso Susa, dove abita. Stavolta a piedi. «Non potevo accompagnarla io, visto che non posso uscire dopo la mezzanotte», ha spiegato il titolare della pizzeria di Chiomonte, Vincenzo Milione.
Versione però smentita in parte dal pizzaiolo, Cosimo, che ai microfoni di “Pomeriggio cinque” ha affermato: «Non ho accompagnato nessuno a casa quella sera. Non ho la patente e nemmeno l’auto. E’ stata Mara Favro a darmi uno strappo fino al tornante stradale di Susa, perché era venuta a lavoro in macchina. Mi disse che la macchina era guasta». Insomma, due versioni diverse di ciò che è accaduto quella notte tra il 7 e l’8 marzo. Così come oscuro è stato il comportamento di un’altra lavoratrice della pizzeria, che ha presentato (e poi ritirato) una denuncia nei confronti del titolare. Denuncia dove affermava di essere stata anche picchiata. Versione smentita da Milione: «Tutte cazzate», e poi ancora: «Quella donna era poco seria, anche sul lavoro. L’ho sorpresa a bere e l’ho richiamata, ma mai mi sarei sognato di toccarla». Così come Milione ha negato di avere pronunciato, nei confronti della donna, la frase «Ti faccio fare la fine di Mara». Questa la versione del titolare: «Non ho mai detto una cosa simile. Anzi, questa storia mi ha rovinato la vita. Io spero solo che Mara torni a casa». Ma forse serve di più: serve che qualcuno, che sa qualcosa, si faccia avanti.
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