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chi l'ha vista?

Mara Favro, scomparsa da 90 giorni. Parenti e amici in ansia: «Torna a casa»

Mara lavorava come cameriera a Chiomonte. E' scomparsa l'8 marzo, Festa della donna

Mara Favro, 51 anni, è scomparsa dall'8 marzo scorso

Mara Favro, 51 anni, è scomparsa dall'8 marzo scorso

Una donna scomparsa nel giorno della Festa della donna. Otto marzo, ultimo giorno in cui Mara Favro, 51 anni, è stata vista. Oggi, 8 giugno, dopo novanta giorni, Mara è sempre un fantasma. Tre mesi sono passati e nessuno sa dove sia, Mara, e l’angoscia sale sbirciando l’impervio terreno della Valsusa con le sue foreste, grotte e crepacci. Che il corpo di Mara si trovi proprio lì, nascosto nella boscaglia, in un dirupo o nel fiume, è l’epilogo che nessuno si augura. Tutti a Chiomonte (dove Mara lavora) e a Susa (dove vive) sperano che la donna torni a casa. Ad augurarselo è anche Vincenzo Milione, che la gente in valle chiama Luca, titolare della pizzeria Don Ciccio di via Levis. «Non riesco più a lavorare, ho perso metà dei clienti, questa storia mi ha rovinato la vita», racconta dopo aver accostato la sua vecchia Fiat Punto al locale. Che alle 14 è stranamente già chiuso. «La gente scappa, nessuno vuole venire a mangiare qui. E sui social vengo insultato. “Sei un orco, un assassino, uno stupratore”. Questi i messaggi che ricevo».

Da Milione, Mara Favro lavorava da pochissimo, appena otto giorni, come cameriera. Una notte è sparita. Andata via dal locale alle 2,30, per poi tornarci alle 3 perché aveva dimenticato le chiavi di casa. E poi sarebbe tornata a casa a piedi. Fino a Susa. Racconto che non convince il fratello Fabrizio Favro, che ha inviato in procura a Torino un esposto, scritto dall’avvocato Roberto Saraniti, in cui si invitano gli inquirenti a indagare per omicidio e occultamento di cadavere. Milione, che si è presentato dai carabinieri per raccontare la sua versione, mette le mani avanti: «Sono un imprenditore, ho una famiglia. E un lavoro che ora va a rotoli. La notte in cui Mara è scomparsa? Ero a casa». Quindi, se il suo titolare non ha accompagnato a casa Mara Favro, chi l’ha fatto? Forse il pizzaiolo Cosimo, con la sua auto. Ma Cosimo alla pizzeria Don Ciccio non lavora più, perché dopo quanto successo se n’è andato. Perché lo ha fatto? Ma proprio ieri a “Pomeriggio Cinque”, Cosimo ha smentito: «E’ stata Mara a portarmi a casa. Mi ha lasciato a un semaforo dicendo che aveva un appuntamento». Oppure davvero Mara ha camminato da sola per un’ora e mezza di notte dal locale di Chiomonte fino in corso Inghilterra, a Susa, dove abita? Mathieu, un signore brizzolato che abita poco distante dalla pizzera, parla così: «Questa storia mi lascia basito. La Favro? Non l’ho mai vista. Sono andato a mangiare in pizzeria, ma lei ancora non ci lavorava». A lavorarci, dopo che Mara è svanita nel nulla, è stata per qualche giorno un’altra cameriera. Quest’ultima ha presentato una denuncia (poi ritirata) in cui raccontava dissidi col titolare. Anche di botte ricevute. «Ti faccio fare la fine di Mara», avrebbe detto Vincenzo Milione alla donna. «Cazzate!», replica il titolare. «Quella cameriera era poco seria. L’ho sorpresa a bere un amaro Montenegro mentre stava lavorando e l’ho sgridata, ma non ho mai pronunciato una frase simile. Cosa mi auguro? Che trovino presto Mara, e se lei lo desidera può tornare a lavorare da noi quando vuole».

Ad augurarsi che Mara torni a casa c’è anche la sua vicina e amica, Anna Di Battista. «Ci conosciamo da quando avevamo 16 anni - racconta - ma poi ci siamo perse di vista. Da quando ci siamo re-incontrate ho cercato di starle vicino. E’ una donna purtroppo obbligata a prendere dei farmaci altrimenti la sua salute si aggrava». Anna Di Battista, all’allontanamento volontario della 51enne non crede: «No. Mara ha una figlia che deve fare la prima comunione. E lei ha lottato tanto per poterla rivedere dopo che si è lasciata con l’ex compagno. Non la abbandonerebbe mai in questo modo».

Ma a Susa c’è anche chi pensa che Mara abbia preso una “sbandata”. «Se avesse conosciuto un uomo e fosse scappata? Oggi tutto è possibile», afferma Valentino, che abita nel palazzo di fronte. Daniele, barista del Bar Smile, parla così: «Voglio sbagliarmi, ma potrebbe avere preso una “cotta” per un tizio ed essere fuggita con lui». Insomma tanti dubbi, certezze poche, ma uno solo è l’augurio: che Mara torni a casa. Viva e vegeta. Anche se più passa il tempo e più l’ottimismo si scioglie. Come ha fatto la neve, che fino a poco tempo fa imbiancava la Valsusa. Quando Mara Favro non era ancora un fantasma.

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