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l'omicidio

Arrestati i killer del 18enne che lavorava al Balon: gli hanno sparato 3 colpi di pistola

Prima un pestaggio, poi il ritorno per regolare i conti. E l'agguato nel furgone

A sinistra, la polizia sul luogo dell'agguato. A destra, la vittima

A sinistra, la polizia sul luogo dell'agguato. A destra, la vittima

Hanno circondato il Fiat Ducato dove Johnny Sulejmanovic dormiva con la moglie incinta. Dopo aver colpito il furgone con spranghe e bastoni, uno del gruppo degli aggressori ha esploso diversi colpi d'arma da fuoco calibro 7.65 Glf. Tre dei proiettili hanno colpito il 18enne Johnny, che sarebbe poi morto in ospedale. Svolta nell'omicidio avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 aprile in via Varsavia, a Milano, di fronte all'Ortomercato. Un'ordinanza di custodia cautelare è stata infatti eseguita dalla polizia nei confronti di tre uomini, accusati del concorso nell'omicidio volontario di Johnny Sulejmanovic, 18enne di Torino con origini bosniache che per un certo periodo ha lavorato al mercato del Balon di zona Borgo Dora. Gli arrestati sono Roberto Ahmetovic, 33 anni, il cognato Jagovar, 38 anni, e Rubino Sulejmanovic, 35 anni. Con un quarto uomo, che è ancora da rintracciare, intorno alle tre di notte hanno assalito il Fiat Ducato parcheggiato in cui stavano dormendo Johnny e la moglie Samantha, in dolce attesa. 

La Squadra mobile, coordinata dalla procuratrice aggiunta Laura Pedio e dal pm Pasquale Addesso, ha ricostruito gli attimi precedenti al delitto: intorno alle 23, Ahmetovic e Rubino Sulejmanovic hanno bussato al Fiat Ducato di Johnny. «Vieni a bere una birra con noi», gli avrebbero detto. Il 18enne, che stava dormendo, avrebbe reagito male aggredendo Ahmetovic. Pestaggio a cui si sarebbero uniti anche i due fratelli maggiori, Kevin e Gabriele. Pugni e calci interrotti dall’intervento del papà di Sulejmanovic. Roberto Ahmetovic e Rubino si sono quindi allontanati e i Sulejmanovic sono tornati nei loro camper.

Tuttavia, dopo il fatto Ahmetovic sarebbe rientrato nella sua abitazione nella Bergamasca per cercare man forte e tornare per saldare i conti. Con il cognato Jagovar e un altro uomo, Ahmetovic sarebbe rientrato a Milano per presentarsi una seconda volta, poco dopo le tre di notte, in via Varsavia. Non prima di aver caricato in auto Rubino. Le telecamere di sorveglianza dell’Ortomercato hanno mostrato i quattro scendere da una berlina grigia e circondare il Ducato. Con spranghe e bastoni in due hanno devastato la carrozzeria e mandato in frantumi i vetri. Uno dei quattro impugnando una pistola ha sparato a Johnny. Tre colpi che lo hanno centrato al fianco, a un braccio e al torace. Il diciottenne si è trascinato fuori dal Ducato per poi accasciarsi sull’asfalto. In quel frangente, Rubino avrebbe trovato anche il momento di entrare nel furgone per rubare una borsetta della moglie Samantha, in cui custodiva 4mila euro e gioielli. Roberto Ahmetovic, assistito dall’avvocato Diego Soddu, già il giorno stesso sarebbe scappato con il cognato e l’altro uomo in Francia, passando dalla Svizzera. Rubino invece era stato trovato alle 6 in zona Gratosoglio. 

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