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il retroscena

La rissa e il bimbo perduto al Maria Vittoria: ecco perché hanno ucciso Johnny

Cosa c'è dietro al brutale assassinio a colpi di pistola del 18enne

A sinistra, la polizia sul luogo dell'agguato. A destra, la vittima

A sinistra, la polizia sul luogo dell'agguato. A destra, la vittima

La Suburra capitolina non è troppo lontana. I regolamenti di conti si fanno col piombo, scaricato sul malcapitato di turno, e le faide si lavano anche a distanza di tempo con la ferocia che su Netflix emerge come la caratteristica che distingue i protagonisti da tutti gli altri. Per ora niente politici, prelati e finanzieri, ma c’è quel ragazzino di 18 anni, “Johnny lo zingaro”, a parafrasi di un’altra sanguinosa storia di nera, detto “Spadino” come il capo famiglia degli “Anacleti” interpretato da Giacomo Ferrara nel sequel “Suburræterna”. Succede così che Johnny, non Spadino, ma Sulejmanovic, venga freddato per un regolamento di conti a Milano da due killer fuggiti su una Seat. Partiti da Torino per ucciderlo.

Torino, città dove Johnny è nato e dove ha lavorato, al Balon. E l’agguato meneghino ha avuto origine proprio sotto la Mole. La genesi? Sette aprile, popolari di via Cimarosa, Barriera di Milano, dove è scoppiata una rissa tra nomadi. Due famiglie rivali: Sulejmanovic e Salkanovic. Ad un certo punto, una donna incinta, forse dei Salkanovic, si è sentita male ed è stata portata all’ospedale Maria Vittoria. Al presidio, purtroppo, ha perso il bimbo che aveva in grembo. Apriti cielo. L’ospedale è diventato un accampamento nomade, con carovane arrivate da ogni dove. La polizia, i carabinieri e i vigili urbani sono intervenuti in forze per evitare il caos. Niente botte al Maria Vittoria ma minacce e promesse di vendetta sì. Perché uno degli aggrediti nelle case Atc di Barriera di cognome faceva proprio Sulejmanovic. Come Johnny. Ma appunto la donna che ha perso il bimbo sarebbe dell’altra famiglia, la rivale.

Da lì è scoppiata la faida tra famiglie, con promesse fatte a parole (anche in video che circolerebbero su TikTok) seguite poi da fatti concreti. Come appunto l’agguato costato la vita al 18enne Johnny Sulejmanovic, ammazzato a colpi di pistola mentre dormiva nel furgone in via Varsavia, a Milano, in compagnia della compagna, Samantha. Dopo aver ricevuto la notizia, sul posto è arrivato il fratello Kevin. Che ha rivelato: «Johnny stava per diventare papà». E qui si spiegherebbe tutto: per vendicare il bambino perduto, i rivali avrebbero tolto al bimbo che nascerà la possibilità di vedere il padre. Finita qui? Difficile, conoscendo il “codice” di queste famiglie. La faida, senza subbio, continuerà. Come in Suburra.

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