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«Fatemi parlare con un magistrato o mi ammazzo», pensionato disperato al tribunale di Ivrea con un coltello alla gola

Un pensionato di Foglizzo tenta il suicidio davanti al tribunale di Ivrea per problemi economici

«Fatemi parlare con un magistrato o mi ammazzo», pensionato disperato al tribunale di Ivrea con un coltello alla gola

Tribunale di Ivrea (foto d'archivio)

Un pensionato di Foglizzo, disperato, si è presentato davanti al tribunale di Ivrea minacciando di uccidersi: «Fatemi parlare con un magistrato o mi ammazzo». 

Mercoledì scorso, 10 luglio, il gesto dell'uomo, un 71enne, ha generato attimi di panico: alla richiesta gli è stato fatto notare che avrebbe dovuto prendere appuntamento e, quantomeno, sapere con quale magistrato desiderava incontrarsi. È allora che il pensionato ha estratto l'arma: un coltello dalla lama di venti centimetri, puntandola al collo. Spostava la punta da una parte all'altra sotto il mento, un movimento sbagliato e sarebbe finita in tragedia.

Le guardie, situate all'entrata degli uffici giudiziari, hanno tenuto il sangue freddo: hanno cercato di calmarlo e, nel frattempo, allertato la polizia giudiziaria. In pochi minuti, sul posto sono arrivati carabinieri e polizia di stato, che hanno continuato a parlare con il 71enne per distrarlo: approfittando di un momento di disattenzione, sono riusciti a disarmarlo.

L'intervento delle forze dell'ordine è stato rapido e coordinato. In meno di dieci minuti, la situazione è stata messa sotto controllo. Tre pattuglie dei carabinieri, guidate dal capitano Manuel Grasso, comandante della compagnia di Ivrea, hanno messo in sicurezza l'area e perquisito l'uomo e la sua auto. Il gabbiotto dei controlli del tribunale è stato chiuso per circa mezz'ora, dopodiché tutto è tornato alla normalità.



Il pensionato, che ha agito spinto dalla disperazione, ha spiegato di non riuscire più a pagare gli alimenti alla famiglia dopo un divorzio. La sua avvocata, Valentina Boscia, ha dichiarato di aver cercato di fare capire alla controparte la situazione critica dell'uomo, eppure, dopo lo stipendio, gli è stato pignorato il conto corrente. Ora il 71enne dovrà affrontare anche un probabile procedimento penale per porto abusivo d'arma.

I testimoni raccontano che, in quei dieci minuti di panico, l'uomo era girato, tremava. Trasportato in ospedale è stato tranquillizzato e mandato a casa, ma le sue condizioni psicologiche destano ancora preoccupazioni. 

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