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13 Settembre 2024 - 08:30
La stazione delle polemiche si trova in largo Re Umberto
Una pioggia di insulti su internet. E di richieste di rimborso via mail, perché adesso gli automobilisti hanno fatto scrivere dai loro avvocati chiedendo all’azienda la restituzione dei soldi spesi dal meccanico per ripulire i serbatoi delle loro macchine. Tutto per colpa di un distributore da incubo, nel vero senso della parola. Si tratta del benzinaio Ewa che si trova in largo Re Umberto, proprio di fronte all’ospedale Mauriziano, alla Crocetta. In pratica, i torinesi che in queste ultime settimane hanno avuto la malaugurata idea di rifornirsi a quella pompa di benzina, dopo ne hanno pagato le conseguenze. Prima in termini di problemi alle loro vetture, nel senso che la benzina era annacquata e questo ha provocato diversi disagi, dalla fuoriuscita di fumo bianco fino all’andatura a singhiozzo dei mezzi. E poi c’è il danno economico, visto che le macchine sono finite dal meccanico e le spese sono state salate.
«Poco dopo il rifornimento, si è accesa la spia del motore, ho pagato 330 euro dal mio meccanico, di cui 156 euro di manodopera per eliminare l’acqua dal serbatoio, per fortuna la macchina non si è fermata», racconta uno dei tanti automobilisti di Torino, mostrando poi la fattura col conto salato. Lui e tanti altri hanno dato mandato ai loro legali di scrivere alla società Ewa, chiedendo il rimborso per quanto speso dopo i danni alle loro auto a seguito della benzina mista ad acqua. La loro speranza è che la società accolga le loro richieste.
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Distributore da incubo, quello di largo Re Umberto, che da giorni è stato bersagliato sul web di ogni genere di insulti da parte degli automobilisti torinesi inviperiti. Le recensioni su Google non lasciano infatti spazio a interpretazioni. «Benzina mista ad acqua, motore in avaria e con centinaia di euro di danni. Facciamo denuncia per risarcimento danni». «Evitate, ho fatto il pieno di carburante sporco. Auto ferma, ritirata dal carro attrezzi. Ad oggi oltre 250 euro di spese, numero verde non attivo e gestori irreperibili. «Si è bloccato il motore e abbiamo dovuto cambiare la pompa della benzina, le candele e pulire tutto il serbatoio, un sacco di soldi spesi. I numeri segnalati non funzionano o non rispondono». E questi erano solo alcuni dei tantissimi commenti su Google sotto la pagina della pompa di benzina.

E in effetti, chiamando al cellulare della stazione (che non è presidiata), il telefono squilla a vuoto. E lo stesso succede con altri numeri. Ma a quanto pare, qualcuno ha già messo mano al danno. Ieri mattina, infatti, alle pompe del distributore di largo Re Umberto c’era il seguente biglietto: “No benzina, solo diesel”. E il motivo di quanto accaduto provavano a spiegarlo gli autisti addetti al rifornimento: «Ci sono state infiltrazioni d’acqua nella cisterna in questi giorni di pioggia». Intanto, i torinesi aspettano i rimborsi.
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