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Alla sbarra
17 Settembre 2024 - 08:03
Con i guadagni da dentista si era comprato Ferrari, Bentley e pure uno yacht di 16 metri, ormeggiato a Imperia e pronto per vacanze e weekend al sole. Peccato che, secondo il fisco, non guadagnasse nulla. E che non si sia mai laureato: per questo lo yacht è stato sequestrato e lui è finito a processo con l’accusa di esercizio abusivo della professione medica. Ora rischia il carcere: ieri il procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo ha chiesto per lui una condanna a 4 anni di reclusione, oltre a una multa record da 50mila euro.
Il protagonista della vicenda è il 54enne Gilberto Feroldi che, ufficialmente, sarebbe un carpentiere. E ora si trova alla sbarra con Marco Scagno, un vero dentista che lo avrebbe agevolato nel suo abuso (di 3 anni più giovane, assistito dall’avvocato Olga De Cesare): per lui Pacileo ha chiesto 2 anni di carcere, una multa da 30mila euro e l'interdizione dalla professione di odontoiatra per la durata della pena.
A quanto pare, i due “colleghi” avevano preso in affitto uno studio in via Arsenale, a Torino, e cercavano clienti via Facebook o su siti specializzati in turismo sanitario, soprattutto quelli che organizzano viaggi in Croazia. Offrivano panoramiche, otturazioni e altre cure dentali a prezzi decisamente vantaggiosi: stando a quanto emerso dalle indagini, come si legge negli atti, «Feroldi, privo di titolo abilitativo e sotto lo schermo e la direzione di Scagno, esercitava abusivamente la professione di odontoiatra effettuando operazioni riservate come ispezionare il cavo orale, fare diagnosi, eseguire radiografie, praticare terapie, prendere le impronte, applicare e smontare gli impianti dentari, prescrivere e/o consigliare farmaci a 17 pazienti».
Replica l'avvocato Roberto Saraniti, che assiste Feroldi: «Si tratta di un equivoco: è vero che c'erano dei colloqui preventivi tra il mio cliente e i pazienti ma era poi l'odontoiatra a fare diagnosi e interventi. Infatti nessuna delle persone coinvolte sostiene che li abbia eseguiti davvero, esclusa una che probabilmente ha confuso Feroldi con qualcun altro».
Non è la prima volta che il 54enne finisce nei guai: il primo procedimento risale al 1996, seguito da una serie di altre inchieste per sostituzione di persona, minacce e truffa. L’ultima volta è stata nel 2021, quando il falso dentista è stato sorpreso nello studio di via Arsenale. Da lì è partita l’indagine dei carabinieri dei Nas che ha portato al sequestro di Gilba II, lo yacht Posillipo Technema M16 di 16 metri che l'imputato teneva ormeggiato al porto San Lazzaro di Imperia. Da lì si è poi arrivati al processo in corso in questi giorni: la sentenza è attesa per il 23 ottobre.
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