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Il processo

Ferrari e maxi yacht con i guadagni da dentista. Ma non si era mai laureato...

Lui e un collega (odontoiatra vero) sono accusati di esercizio abusivo della professione medica

Ferrari e maxi yacht con i guadagni da dentista. Ma non si era mai laureato...

Con i guadagni da dentista si era comprato Ferrari, Bentley e pure uno yacht di 16 metri, ormeggiato a Imperia e pronto per vacanze e weekend al sole. Peccato che, secondo il fisco, non guadagnasse nulla. E che non si sia mai laureato: per questo lo yacht è stato sequestrato e lui è finito a processo con l’accusa di esercizio abusivo della professione medica.

Il protagonista della vicenda è un 54enne che, ufficialmente, sarebbe un carpentiere. E ora si trova alla sbarra con un vero dentista che lo avrebbe agevolato nel suo abuso. A quanto pare, i due “colleghi” avevano preso in affitto uno studio in via Arsenale, a Torino, e cercavano clienti via Facebook o su siti specializzati in turismo sanitario, soprattutto quelli che organizzano viaggi in Croazia. Offrivano panoramiche, otturazioni e altre cure dentali a prezzi decisamente vantaggiosi: «Cercavo qualcuno con cui condividere lo studio per dividere le spese - ha raccontato un dentista e docente universitario, sentito oggi come testimone - Ho messo un annuncio sul giornale dell’Ordine dei dentisti e si è presentato Feroldi. Mi ha detto di essere laureato a Madrid: aveva qualche dubbio e ho cercato delle conferma nelle università spagnole, che ultimamente sono diventate dei “laureifici”». Poi il professore ha lasciato perdere: «Ci siamo accordati e lui lavorava in studio quando io ero impegnato all’università. Mi avrebbe anche dovuto pagare un affitto ma non ho mai ricevuto nulla».

Non è la prima volta che i due “colleghi” finiscono alla sbarra: il primo procedimento del 54enne risale al 1996, seguito da una serie di altre inchieste per sostituzione di persona, minacce e truffa. L’ultima volta è stata nel 2021, quando il falso dentista è stato sorpreso nello studio di via Arsenale. Da lì è partita l’indagine dei carabinieri dei Nas che ha portato al sequestro di Gilba II, lo yacht Posillipo Technema M16 di 16 metri che l'imputato teneva ormeggiato al porto San Lazzaro di Imperia. Da lì si è poi arrivati al processo in corso in questi giorni.

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