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Video porno con ragazzini, arrestati un prete e un carabiniere

La polizia postale si è infiltrata su Telegram e ha trovato materiale pedopornografico nelle loro chat

Video porno con ragazzini, arrestati un prete e un carabiniere

La foto profilo su Facebook di don Guido Santagata con papa Francesco: il sacerdote è indagato per detenzione di materiale pedopornografico

Ci sono anche un carabiniere e un prete fra gli arrestati per detenzione di materiale pedopornografico nell'inchiesta "La Croix" della polizia postale: gli agenti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Torino si sono infiltrati su Telegram e, partendo da un "giustiziere" misterioso e dalla sua crociata contro la pedopornografia, sono risaliti a 33 persone sparse in tutta Italia. Tra loro spicca il 31enne don Guido Santagata, sacerdote della provincia di Benevento, che prima è finito ai domiciliari e ora è tornato in libertà con l'obbligo di firma. Sulla sua vicenda si è già espresso con una nota anche monsignor Giuseppe Mazzafaro, vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti, annunciando anche una indagine interna.

I 33 decreti di perquisizione, delegati dal pubblico ministero Valentina Sellaroli della Procura di Torino, sono stati effettuati a partire da mercoledì dagli agenti della polizia postale, che da sei mesi indagavano sotto copertura nelle chat Telegram. Sono partiti da un utente che si presentava come "giustiziere" e autore di una "crociata" contro la pedopornografia online (la sua posizione è ancora al vaglio degli investigatori): questo presunto eroe del web, però, riceveva e inviava video illegali con altre persone. Grazie all'anonimato consentito da Telegram, bastava mettersi in contatto con lui con discrezione e usare linguaggi in codice per ottenere video ritraenti rapporti sessuali con minorenni, abusi e addirittura vere e proprie violenze sessuali. Così i poliziotti sono risaliti ai contatti del "giustiziere", hanno recuperato i dati informatici dei suoi contatti e hanno identificato, per ora, altri 33 utenti.

Così sono scattate le perquisizioni, che hanno coinvolto uffici di polizia postale di Roma, Milano, Napoli, Reggio Calabria, Cagliari, Palermo, Catania, Bari, Venezia e Trieste. I destinatari sono insospettabili di tutte le età: professionisti, operai, studenti. Tre gli arrestati, in provincia di Milano, Cagliari e Benevento: fra loro, come detto, un carabiniere e don Santagata.

Le perquisizioni personali, locali e sui sistemi informatici hanno portato al sequestro di telefonini, tablet, hard disk, pen drive, computer e account di email e profili social. Durante le perquisizioni sono emersi gli account utilizzati dagli indagati per la richiesta del materiale pedopornografico e anche una grossa quantità di materiale illecito custodito, su cui ora sono in corso altri accertamenti: da lì sono già partite ulteriori indagini e perquisizioni a carico di altre persone.

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