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Il caso

Giusy la cantastorie, svolta nell'inchiesta per omicidio: indagato e perquisito il fratello

I carabinieri si sono presentati ieri a Montanaro, a casa di Angelo Arena

Giusy la cantastorie, svolta nell'inchiesta per omicidio: indagato e perquisito il fratello

Svolta nelle indagini per l'omicidio di Giuseppina Arena, che nei palazzoni popolari di Chivasso tutti conoscevano come "Giusy la cantastorie": ieri i carabinieri si sono presentati a Montanaro, a casa del fratello Angelo, l'hanno perquisita e gli hanno consegnato un avviso di garanzia. Quindi, a distanza di due anni dal delitto, ora Angelo Arena è ufficialmente indagato per la morte della sorella a colpi di pistola nelle campagne di Pratoregio.

Il delitto nei campi

Arena viveva in via Togliatti a Chivasso, nel monolocale al piano terra del palazzone dai muri bianchi. Ha vissuto per quasi vent’anni nel quartiere dormitorio della Coppina, alla periferia della cittadina. Dove tutti la conoscevano: «Lei cantava le sue storie del passato, dove c’era anche tanta rabbia - la ricordano i vicini di casa - Raccontava di chi li aveva fatto del male in passato». 

La vita di Giusy si è interrotta all’improvviso il 12 ottobre 2022, proprio nel giorno del suo 52esimo compleanno: uccisa con tre colpi di pistola esplosi dritti al volto. Due proiettili calibro 7,65 le hanno trapassato la fronte, il terzo l’ha colpita alla guancia. Il corpo venne ritrovato in un campo, sotto il cavalcavia della linea ferroviaria dell'Alta velocità, nelle campagne di Pratoregio. Accanto al corpo, i bossoli e la bicicletta con cui Giusy si spostava per Chivasso. Ma chi voleva del male a quella donna? Nessuno, secondo i vicini. Eppure qualcuno l’ha uccisa, forse attirandola in un luogo lontano da occhi indiscreti, sulla strada che percorreva per andare dai parenti a Montanaro. Si è parlato di un’eredità da 200mila euro, di vendette, di una lite: nel mirino degli investigatori, fra gli altri, era finito proprio il fratello Angelo, sottoposto allo "stub" per accertare se ci fossero residui di polvere da sparo sulle sue mani o sui vestiti. Ma non era emerso nulla.

Svolta nell’indagine

In questi due anni le indagini non si sono mai fermate. E sei mesi gli uomini della prima sezione omicidi della Sis (Investigazioni scientifiche) e del nucleo investigativo dei carabinieri di Torino si erano presentati in via Togliatti, a caccia di nuovi indizi nell’alloggio e nella cantina di Giusy. Lì dove, sulla porta, restavano solo il suo necrologio, candele, pupazzi e tanti fiori appassiti.

Dopo quel sopralluogo, che a qualcuno era sembrato più un "messaggio" all'assassino, gli investigatori non avevano fatto trapelare risultati significativi. L'unica novità era l’invito a presentarsi in caserma per tre vicini di casa, convocati come persone informate dei fatti. Non indagati ma sospettati di avere ancora qualcosa da dire agli investigatori: «Per noi è un segno di speranza: vogliamo che trovino quei malati di mente e li lascino in carcere a vita» avevano commentato i residenti della Coppina.

Ora la svolta c'è stata davvero, con il sopralluogo e l'avviso di garanzia ad Angelo Arena. Il reato contestato è omicidio: l'uomo è stato portato nella caserma di via Valfrè, a Torino, ma al momento per lui non è scattato nessun provvedimento.

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